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martedì 3 novembre 2015

I Boy #Scout e la #Massoneria


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I Boy Scout sono un movimento sorto in Inghilterra nel 1907 per opera di Robert Baden-Powell (1857-1941 – nella foto) – figlio di Baden Powell (1796-1860), un noto teologo liberale appartenente alla Chiesa d’Inghilterra o Anglicana – conosciuto da tutti gli scout del mondo semplicemente come B.-P. E’ diffuso in tutto il mondo e conta oltre 38 milioni di iscritti.
Il movimento scout si fonda sul volontariato, e il suo scopo è quello di educare i giovani ad un civismo responsabile mediante lo sviluppo delle proprie attitudini fisiche, morali, sociali e spirituali, e il suo metodo educativo si basa sull’imparare facendo attraverso attività all’aria aperta e in piccoli gruppi.
Il suo fine ultimo quindi è dare la possibilità ai giovani di diventare ‘buoni cittadini’, responsabilmente impegnati nella vita del loro paese e predisposti ad essere futuri ‘cittadini del mondo’ volenterosi di migliorare la propria società e sostenitori convinti della fratellanza tra i popoli.
Le tre associazioni Scout più diffuse in Italia sono l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), l’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici (solitamente detta FSE); e il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI). 

L’AGESCI ed il CNGEI sono federate nella Federazione Italiana dello Scautismo, che aderisce sia all’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout che all’Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici (Fonte: Wikipedia).
Cosa c’entra la Massoneria nello Scoutismo? 

C’entra, eccome se c’entra, in quanto lo scoutismo ha origini e ideali massonici. A conferma di ciò vi propongo queste parole sullo scoutismo dette da Rosario Esposito, un prete cattolico romano che aveva aderito alla Massoneria, che sono presenti nel suo famoso libro ‘Le Grandi Concordanze tra Chiesa e Massoneria’, e che proprio perchè dette da uno che si professava contemporaneamente sia Cristiano che Massone e che quindi sosteneva la Massoneria e ne promuoveva gli ideali e i principi in ambito della Chiesa Cattolica Romana, dovrebbero fare riflettere moltissimo tutti coloro che hanno introdotto lo scoutismo nella Chiesa.
Dice Rosario Esposito: ‘Il movimento scout è considerato uno dei fenomeni educativi più interessanti del nostro secolo. Esso è profondamente ancorato alla matrice laica del pensiero. Sembra fuori discussione che il suo fondatore, lord Robert Baden-Powell, non sia stato iscritto alla Massoneria, e altrettanto certo è che egli è stato vicinissimo al mondo massonico, sia attraverso amicizie e informazioni, che nell’assimilazione di alcuni messaggi pedagogici e culturali di diretta derivazione massonica. 

I più rilevanti sono quello di Rudyard Kipling, soprattutto contenuti nel Libro della giungla, ai quali Baden-Powell si ispira apertamente, e che sono troppo noti perchè vi si insista. 

L’altro filone ispiratore, o certamente accompagnatore, dello scoutismo, è quello del pedagogo belga Ovide Decroly (1871-1932), massone militante come Kipling, e come lui sostenitore del contatto continuo del bambino e poi del giovane con la natura e l’ambiente, dell’attivismo, dell’osservazione diretta dei fenomeni, dell’accentuazione delle istanze associazionistiche ed espressive. A voler essere attenti, le stesse ascendenze più remote del movimento scout sono di chiara ispirazione massonica, soprattutto in ordine a un ottimismo di fondo che ha le sue radici nel movimento riformista settecentesco e particolarmente nel pensiero di Rousseau.
Baden-Powell orienta infatti il movimento verso una fiducia equilibrata nella natura umana, e afferma che anche nel ragazzo meno disponibile per l’educazione c’è almeno un cinque per cento di buono, sicché l’efficienza dell’essere umano è inversamente proporzionale alla quantità di sorveglianza di cui bisogna circondarlo; bisogna fargli il massimo credito, favorendo il libero esercizio delle proprie inclinazioni e attitudini, senza mortificare la sua tendenza al rumore, al rischio, al movimento, coniugando in piena serenità i tre verbi fondamentali della sua esistenza: ridere, lottare, mangiare. 

Lo sviluppo della personalità risulterà così armonico, col senso di responsabilità che crescerà e s’affinerà con gli anni, fino a giungere, attraverso l’impegno costante di rendersi utile, al culmine del processo educativo, che nel Rover si esprime nella mistica e nella pratica del servizio, il punto in cui lo scoutismo si affianca anche semiologicamente col Rotary Club, e, unitariamente ad esso, alla finalità massonica di lavorare per il miglioramento proprio e per l’utilità altrui.
Alcuni aspetti della pedagogia scout oggettivamente sembrano in antitesi con qualche impostazione cattolica della pedagogia, che accentua piuttosto aspetti repressivi o almeno preventivi; ma nella Chiesa il movimento scout fu quasi subito oggetto di simpatie che non conobbero flessioni, anche quando era ben chiaro che la vicinanza con la realtà massonica, benché indiretta, era tuttavia abbastanza evidente, a volte persino nella terminologia, com’è il caso del primo grado maschile, quello dei Lupetti, e più ancora nelle scelte religiose, che sono esplicite, ma estremamente riguardose, e soprattutto improntata alla tolleranza, per cui è indispensabile il riferimento alla divinità e alla preghiera, ma si evita di scendere in dettagli che coinvolgerebbero la professione di una determinata confessione.
In questa stessa prospettiva va rilevata l’importanza che Baden-Powell dà al filone cavalleresco e a quello crociato. 

L’impegno religioso è riassunto in due leggi fondamentali: 

1) credere in Dio; 

2) fare del bene al prossimo. 

Anche i passaggi dei tre stadi scout, cioè Lupetti, Esploratori, Rover, in qualche maniera richiama il senso dell’iniziazione massonica, la quale – come ognuno sa – a sua volta si ispira all’iniziazione monastica medievale e susseguente. 

Tali passaggi devono accertare il senso dell’onore, l’impegno dell’autoeducazione, la disponibilità all’opera buona fino allo «status» strutturale di servizio, nel terzo grado, nel quale ha luogo, tra l’altro il «viaggio di prima classe», esperienza individuale di grande rilievo antropologico e poetico. 

E’ difficile chiudere gli occhi su talune somiglianze con momenti paralleli dell’ascesa massonica, così come questa è adombrata nel Discorso di Ramsay, nel Flauto magico di Schikaneder-Mozart, nei Dialoghi di Lessing, o ancora nell’Inno alla gioia di Schiller, nel Faust di Goethe, nel Parsifal di Wagner, ed anche nel Cristo alla festa di Purim di Bovio.
La propinquità dello scoutismo con la Massoneria è affermata anche dal Lennhoff-Posner alla voce Pfad-finder-Bewegung (col. 1198), dove si legge: «Il movimento degli Esploratori viene promosso in misura ragguardevole dalla Massoneria in Gran Bretagna, nei Dominions e in America. In occasione del Jamboree internazionale di Berkenhead (Inghilterra) del 1929, nel quale, a fianco di Sir Baden-Powell partecipavano il Duca di Connounght, Gran Maestro della Massoneria inglese, e il Principe di Galles, Gran Maestro Provinciale, prendendo parte attiva all’organizzazione dell’incontro, i Giovani Esploratori massoni ebbero un incontro, con la partecipazione di Scout di tutto il mondo. 

Il Consiglio nazionale dei Boy Scout americani, nel convegno tenuto a New York nel mese di maggio del 1925 prese la seguente risoluzione: ‘Poichè i membri dell’Ordine massonico hanno sempre espresso la loro buona volontà nei confronti dei Boy Scout, concedendo facilitazioni per la promozione e la felice condotta delle loro truppe e dei loro accampamenti, e poichè questa collaborazione ha promosso essenzialmente il Movimento Scout, si decide di esprimere un pubblico riconoscimento all’Ordine massonico, e che tale riconoscimento sia inserito negli Atti».
Poichè tutti questi dettagli furono percepiti, e – sebbene raramente – talvolta denunciati anche polemicamente, il fatto che lo scoutismo sia stato assunto nel mondo cattolico quasi immediatamente dopo la fondazione, ch’era stata avviata nel 1908, sembra di poter legittimamente farci affermare che questo tema costituisce uno dei momenti privilegiati delle grandi concordanze cattolico-massoniche’ (Rosario F. Esposito, Le Grandi Concordanze tra Chiesa e Massoneria, Nardini Editore, Firenze 1987, pag. 297-300).
A ciò aggiungiamo che: 

(1) Baden-Powell approvava la Massoneria, in quanto in Australia fu lui a donare nel 1931 alla prima loggia che doveva portare il suo nome (N° 488, Victoria) la Bibbia che ancora è in uso in quella loggia, e sulla quale egli scrisse: ‘Con i migliori auguri per il successo della loggia nella sua buona opera, Baden-Powell di Gilwell. 12 Maggio 1931’ (cfr. http://freemasonry.bcy.ca/texts/baden-powell.html – ‘With best wishes for the success of the lodge in its good work, Baden-Powell of Gilwell. 12th May 1931’); 

(2) i “Boy Scout of America” sono stati fondati nel 1910 dal massone americano Daniel Carter Beard (1850-1941), il che mostra la sua chiara impronta massonica, che è esplicitamente ricononosciuta dal fatto che la Grand Lodge of Masons, in Pennsylvania, ha istituto il ‘Daniel Carter Beard Masonic Scouter Award’, un riconoscimento per quei massoni militanti nello scoutismo; 

(3) due pionieri dello scoutismo in Italia, vale a dire Sir Francis Vane (1861-1934) e James Spensley (1867-1915), erano ambedue massoni; 

(4) Sulla rivista Massonica ‘Erasmo’ (Erasmo, Anno IX, numero 13-14 / 2008, pag. 20 – vedi foto) lo scoutismo viene collegato alla Massoneria in quanto viene detto che la Massoneria ha contribuito alla nascita dei Boy Scout.

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Inoltre oggi ci sono massoni che sono negli Scout. Per esempio nel libro Massone per caso l’autore afferma: ‘Sapevo che a Udine nelle associazioni scoutistiche c’erano dei massoni …’ (Emilio Francesco Graaz, Massone per caso, pag. 60).
Ecco poi alcune foto prese da Internet che provano la presenza di massoni negli scout all’estero:
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Foto da: http://www.pagrandlodge.org/freemason/0807/page18.html
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Foto da: http://freemasonsfordummies.blogspot.it/2010/08/lodge-held-at-national-boy-scout.html
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Foto da: http://204.3.136.66/web/journal-files/Issues/nov-dec05/turner.html

Alcune parole ora sul simbolo usato dagli scout composto principalmente da un giglio con due stelle a cinque punte e una corda attorno ad esso.

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Robert Baden-Powell, il fondatore dello scautismo, diceva che gli scout hanno adottato il giglio come simbolo per il suo uso nella rosa della bussola, perché ‘punta nella giusta direzione (e verso l’alto) girando né a destra né a sinistra, dato che queste riportano indietro’.
I tre petali del giglio rappresentano i tre punti della Promessa scout che è la seguente: «Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio: 1) per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese; 2) per aiutare gli altri in ogni circostanza; 3) per osservare la Legge scout». Ovviamente per ‘Dio’ ognuno intende il Dio che vuole lui.
Le due piccole stelle (due pentalfa massonici) rappresentano la verità e la conoscenza – che ovviamente sono relative, perchè ognuno ha la sua verità e pensa di conoscere Dio a modo suo e non si può permettere di andare a dire ad un altro scout: ‘Tu sei nell’errore e non hai la verità e non conosci il vero Dio’ – e le loro cinque punte (10 sommate) rappresentano i dieci articoli della Legge degli Scout che sono questi: 
1) Pongono il loro onore nel meritare fiducia; 2) Sono leali; 3) Si rendono utili e aiutano gli altri; 4) Sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout; 5) Sono cortesi; 6) Amano e rispettano la natura; 7) Sanno obbedire; 8) Sorridono e cantano anche nelle difficoltà; 9) Sono laboriosi ed economi; 10) Sono puri di pensieri, parole ed azioni.
Il nodo piano rappresenta la forza dello scautismo mondiale, e ricorda di compiere sempre la Buona Azione. La corda rappresenta l’unità degli scout nel mondo, e l’anello che tiene insieme i petali rappresenta il legame di fratellanza fra gli scout. Quindi gli scout, a prescindere in quale Dio credono, e in che cosa credono, si devono sentire tra loro fratelli e procacciare l’unità.
Non c’è che dire: il tutto rimanda proprio ai principi massonici. Non deve quindi meravigliare la simpatia della Massoneria verso lo scoutismo, ed anche il fatto che molti massoni sono anche scout. D’altronde la missione dello Scoutismo – come viene detto sul loro sito – ‘è contribuire all’educazione dei giovani, attraverso un sistema di valori basato sulla Promessa e la Legge Scout, per aiutare a costruire un mondo migliore in cui le persone sono auto-realizzate come individui e giocano un ruolo costruttivo nella società’ (http://scout.org/en/about_scouting/mission_vision – The mission of Scouting is to contribute to the education of young people, through a value system based on the Scout Promise and Law, to help build a better world where people are self-fulfilled as individuals and play a constructive role in society).
Ora, lo scoutismo è penetrato in molte Chiese Evangeliche (in Italia esiste persino l’Associazione Scout Evangelici Italiani – ASEI), comprese nelle Assemblee di Dio in Italia, quindi considerando i principi e gli obbiettivi dello scautismo, che sono quelli della Massoneria, è evidente che tramite di esso è penetrato il pensiero massonico in queste Chiese.
Chi ha orecchi da udire, oda
Giacinto Butindaro