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Missiva alla quale il presidente del Senato non ha però ancora fornito risposta, nonostante Bisi l’abbia spedita quasi due mesi fa, il 12 novembre 2015. Nelle due pagine e mezzo scritte di proprio pugno, il numero uno del Grande Oriente d’Italia ha ricordato a Grasso “il mancato adempimento da parte del Senato della Repubblica delle obbligazioni nascenti dall’atto transattivo intercorso il 14.11.1991 tra Intendenza di Finanza, Senato e Società Urbs”, appositamente costituita dal Goi nel 1911 per l’acquisto della struttura. Poi espropriata dal fascismo nel 1926. Accordo, quello firmato ai tempi in cui a presiedere l’Aula di Palazzo Madama c’era Giovanni Spadolini, che prevedeva “la concessione in uso da parte del Senato alla Urbs, e quindi al Grande Oriente d’Italia, di una porzione limitata dei locali stessi da adibire a museo storico della massoneria italiana. (…) Mi auguro che si possa aprire un canale di comunicazione per portare ad attuazione piena l’accordo transattivo del 1991 e fornire così finalmente una risposta adeguata alle altre finalità sottese che – conclude Bisi – attengono alla stessa memoria storica del nostro Paese”.
Ma non è tutto. Perché alla luce del silenzio di Grasso, il Gran Maestro del Goi ha preso nuovamente carta e penna e il 16 dicembre scorso ha scritto un’altra lettera. Indirizzandola, stavolta, a Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Area popolare), Michele Giarrusso (M5S), Paolo Romani (FI), Lucio Barani (Ala), Mario Ferrara (Gal), Cinzia Bonfrisco (Conservatori e Riformisti), Gian Marco Centinaio (Lega Nord), Karl Zeller (Per le Autonomie) e Loredana De Petris (Gruppo Misto). Una missiva in questo caso più stringata, una pagina e mezzo circa, attraverso la quale Bisi chiede ai capigruppo dei partiti rappresentati a Palazzo Madama, “anche a nome di 23mila cittadini di questa Repubblica (cioè il totale degli iscritti al Goi, ndr), di contribuire alla soluzione di quanto sottoscritto per la realizzazione della piccola area museale della massoneria italiana”. Risposte? Per il momento nessuna. E chissà se arriveranno mai.
Nel nostro sito la storia del Grande Oriente d’Italia a Palazzo Giustiniani.