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“Non c’è notte tanto lunga – ha ricordato Bisi citando le parole pronunciate dal sindaco di Amatrice
all’indomani del terribile terremoto di agosto – da impedire al sole di risorgere. Certo ci vuole coraggio, la paura non deve bloccarci“, ha aggiunto citando illustri esempi da seguire, come Nelson Mandela, Paolo Borsellino. “Il Grande Oriente – ha proseguito il Gran Maestro – è una Comunione massonica in grande salute, custode di memorie del passato, un bel passato, che oggi però deve diventare laboratorio di speranza. Dobbiamo essere una candela sempre accesa nella notte. L’anno prossimo – ha aggiunto – festeggeremo i 300 anni di Massoneria e lo faremo pensando ai 300 anni che ci sono davanti, che affronteremo con il cuore e con la ragione, guardando avanti con forza“.
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Nel dibattito che si è tenuto a Palazzo Kechler si sono confrontati vari esperti: Giovanni Maria Cecconi, esponente di punta del Grande Oriente d’Italia; Fulvio Salimbeni, docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine, il senatore Riccardo Mazzoni, vicepresidente della Commissione per la tutela e la promozione dei Diritti Umani, e Omar Chessa, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Sassari. A dare il via ai saluti il neo eletto presidente circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia del Grande Oriente d’Italia, Guido Ricci, e il presidente delle logge udinesi Marco De Carli.

Al termine della serata sono state consegnate le due borse di studio bandite con il “Premio Antonio Celotti” – istituito nell’aprile 2010 con cadenza biennale e riservato a giovani laureati dell’ateneo udinese – dedicato al decano della Massoneria della regione, scomparso nel giugno del 2009 all’età di 103 anni. Antonio Celotti è autore del saggio “La Massoneria in Friuli. Prime ricerche sulla sua esistenza ed influenza”, pubblicato nel 1982 e aggiornato per il suo 100esimo compleanno. Pneumologo nella vita di tutti i giorni, Celotti dedicò la sua esistenza alla cura e alla ricerca medica, conciliando le sue numerose attività con gli impegni nel Grande Oriente d’Italia dove entrò diciannovenne. È considerato tra i promotori della rinascita culturale e intellettuale di Udine nel secondo dopoguerra.