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L’immagine dell’invito qui riprodotto ritrae il Sol Invictus, divinità e appellativo che, attraverso la religione solare mitriaca e le divinità di Siria (gli dèi ἀνίκητοι), era entrata fin dal II secolo in Roma e nelle province e che, nel corso del III secolo d. C., si afferma mediante l’assimilazione stessa all’imperatore, come dio dell’Impero Romano. La festività del Dies Natalis Solis Invicti (“Giorno di nascita del Sole Invitto”) veniva celebrata nel momento dell’anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d’inverno: la “rinascita” del sole. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre.