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lunedì 30 marzo 2015

Andrea Riccardi nuovo presidente della Dante Alighieri

Roma
Il professor Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio ed ex ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione nel governo Monti dal 16 novembre 2011 al 27 aprile 2013, è il nuovo presidente della Società Dante Alighieri. E' stato eletto ieri durante l'Assemblea straordinaria con i voti di 16.594 soci. A Riccardi che si è detto onorato dell'elezione e "convinto che l'antica tradizione di presenza dell'italiano nel mondo sia una preziosa occasione per sviluppare l'internazionalizzazione del Paese e per favorire una migliore conoscenza dell'Italia nel mondo, di tutte le sue risorse e del suo grande patrimonio storico e culturale", il Grande Oriente ha inviato gli auguri di un proficuo lavoro. Riportiamo la dichiarazione di voto di Angelo Scavone, presidente del Comitato di Bologna. "La candidatura pressocché unica del Professor Riccardi a Presidente della nostra Istituzione culturale per la successione al compianto Ambasciatore Bottai, non consente di manifestare –sottolinea Scavone- alcun dissenso di carattere personale nei confronti di chi, per rettitudine morale, nonché per capacità professionale, non può che essere considerato più che degno a ricoprire l'incarico. Se nessuna riserva può essere proposta sul piano personale, non così è sul piano ideale". "Ed infatti la intensamente vissuta storia politica del prof. Riccardi lo iscrive –osserva- senza se è senza ma al partito, nell'accezione più nobile del termine, del neoguelfismo italiano. In particolare a quella parte del guelfismo che il 'ghibellin fuggiasco' avrebbe definito nero, per distinguerlo da quello di coloro che pur riconoscendo il magistero morale e religioso del romano pontefice, non intendono abdicare alla autonomia delle istituzioni civili dalla ingerenza amministrativa e politica delle autorità religiose. La natura civile e culturale della società Dante Alighieri, simbolicamente ed icasticamente seduta in palazzo Firenze, non consente al Presidente del Comitato bolognese, fondato da Giosue Carducci, di astenersi dall'accompagnare il voto favorevole per il candidato Riccardi alla accorata raccomandazione -sottolinea Scavone- al futuro Presidente di non deviare dalla strada tracciata dalla presidenza Bottai e dalla direzione del Segretario Generale Alessandro Masi, di non ostacolare all'interno della nostra istituzione associativa la piena cittadinanza non solo alla cultura neoguelfa, ma anche a quella rappresentata dai laici che, come il nostro fondatore, ritengono che non vi possa essere vera cultura senza il libero pensiero glorificato dall' 'Inno a Satana' nel 1865, né che vi possa essere vera italianità senza il rispetto per i valori enunciati nel 1894, nel discorso pronunciato 'sulla libertà perpetua di San Marino' in occasione della celebrazione del centenario del fallito tentativo di annessione della Serenissima Repubblica allo Stato pontificio".