Catanzaro
"Il Sud ed il Risorgimento italiano", un conto ancora aperto con la storia, è questo il grande tema del convegno che si svolgerà sabato 28 marzo alle 16,30 al Teatro Politeama di Catanzaro, organizzato dalla loggia "Francesco De Luca" (1292) con il patrocinio del Collegio Circoscrizionale della Calabria e del Grande Oriente d'Italia e al quale interverranno Paolo Mieli, giornalista e presidente della Rcs Libri, e il Gran Maestro Stefano Bisi, che traccerà le conclusioni dell'incontro. I lavori saranno introdotti e moderati dall'avvocato Maurizio Teti oratore dell'officina. Porteranno i saluti il maestro venerabile Santo Veraldi, l'avvocato Marcello Colloca, presidente del Collegio Circoscrizionale e l'onorevole Mario Oliverio, presidente della Regione e tra gli ospiti istituzionali dell'evento. Le relazioni in programma sono quattro: "Il Regno delle due Sicilie e le potenze europee: 1848-1861 che sarà sviluppato dal professor Eugenio Di Rienzo (Università La Sapienza di Roma); "Il comitato segreto della terra di Calabria", relatore il professor Giovanni Greco (Università di Bologna); ed ancora "La presenza delle donne del Sud nel Risorgimento", relatrice la professoressa Anna Maria Isastia (Università La Sapienza di Roma); infine la relazione su "intellettuali e popolo nel Risorgimento meridionale: 1799-1861" sarà oggetto dell'intervento del professor Aldo Schiavone (Scuola Normale Superiore di Pisa). La Loggia "Francesco De Luca" ha tra le sue finalità quella di approfondire i temi legati alla storia contemporanea, al Sud ed ai suoi personaggi. L'intento è quello di fornire un contributo al dibattito post-risorgimentale che è sempre fecondo e che ha visto, e vede ancora, il mezzogiorno continentale quale un territorio caratterizzato da arretratezza culturale ed economica. Secondo una ormai sempre più diffusa ricostruzione storiografica, il percorso pre e post-unitario che portò alla nascita dell'Italia segnò un processo di unificazione politica ed amministrativa di un popolo che, storicamente legato da vincoli linguistici e culturali, insorgeva a nord contro l'oppressore austriaco ed a sud contro il governo borbonico. Di fronte a questo scenario, la tesi di alcuni studiosi è che quella "rivoluzione nazionale" fu, oltre che una guerra d'indipendenza, una guerra civile tra regioni settentrionali e meridionali, che generò uno scontro tra due Italie. Lo scopo del convegno è quello di dibattere con assoluta imparzialità, con la necessaria attenzione critica e senza pregiudiziali sugli eventi che hanno caratterizzato l'epopea risorgimentale in modo da saldare in qualche modo "un conto ancora aperto con la Storia".
|