Ricordando che le discipline esoteriche sono legate a iter iniziatici, un livello interpretativo delle fiabe è quello implicazioni psicologiche e sociali, poiché come è stato già sottolineato in articoli precedenti, le fiabe suggeriscono gli input per affrontare le tappe dell’infanzia che conducono all’età adulta. “Cappuccetto Rosso” è ricca di simbolismi legati all’iniziazione.
La prima cosa di cui ci si accorge è che il mantello rosso viene donato alla protagonista dalla nonna, ma questo personaggio dovrebbe essere visto non tanto come una figura parentale, quanto una posposizione nel futuro della figura della ragazzina stessa. Di fatto la nonna, ormai passata la soglia della maternità, e diventata anziana, avendo compiuto il proprio dovere femminile in quella che è pur sempre una narrazione che viene da un ambiente rustico e dalle vedute limitate, ossia quello di fare figli, compie un “passaggio di testimone”.
Il lupo invece raffigura chiaramente una potenza demonica, il cui scopo è deviare la ragazzina dall’obiettivo principale dell’esistenza (che qui si tratta semplicemente di un normale processo di crescita, ma che nei riti iniziatici dell’esoterismo, e dell’Alchimia in particolare, si chiama Grande Opera), facendo in modo che Cappuccetto Rosso prolunghi il più possibile il soggiorno nell’infanzia, malgrado il colore rosso sottolinei l’ingresso alla pubertà. In questo modo, il lupo potrà, all’insaputa della protagonista, divorarne il futuro.
In seguito, l’incontro con il lupo che ha ormai divorato la nonna si configura come l’emergere della consapevolezza tardiva di Cappuccetto Rosso di aver fallito il proprio incarico terreno e l’avvento del cacciatore segna la fine naturale della vita di Cappuccetto Rosso ma anche la sua rinascita in un’altro corpo. Infatti non ora è il lupo ad assumere l’aspetto di madre, e la ragazza riemerge dal suo ventre insieme alla nonna, ovvero risorge a una nuova possibilità di crescita, che sarà segnata dall’avere appreso la lezione nella vita precedente.