Al convegno su “Rifugiati e sfollati, la necessità di rinnovare la speranza nell’Umanità”
Prima di iniziare si osserva un minuto di silenzio per le vittime in Puglia ed a Nizza che hanno rattristato gli ultimi giorni a tutti i presenti.
Queste le ultime e potenti parole del Gran Maestro Stefano Bisi al convegno, tenutosi venerdì 15 Luglio ed organizzato dalla Loggia Adriano Lemmi, su “rifugiati e sfollati” che sintetizzano pensiero e valori della Massoneria e dei Fratelli italiani… In un momento così difficile per l’Umanità che vede una forte escalation nel numero dei conflitti mondiali, come riporta il giornalista Gianmichele Galassi, relatore della serata, tutti siamo chiamati ad informarci correttamente ed a riflettere su quanto sta accadendo. “Nell’ultimo biennio (2014-2016) i conflitti si sono moltiplicati, forse a causa della ricerca spasmodica di quelle risorse che iniziano a scarseggiare, di conseguenza sono esponenzialmente aumentate le migrazioni di interi popoli che cercano di fuggire alle inaudite violenze della guerra: crescono così i rifugiati e gli sfollati che si distinguono dai primi solamente per non aver oltrepassato un confine internazionale.” Ricorda poi la leggendaria lettera di Capo Seattle al Presidente degli Stati Uniti, che sebbene sia un falso è ugualmente utile visti gli alti ideali ivi espressi: “la terra non ci appartiene, siamo noi che apparteniamo alla terra” ed aggiunge, poi, come questa verità sia in parte espressa nella nostra Costituzione ove, sebbene sia sancito il diritto alla proprietà privata, questo è sempre subordinato a bene ed utilità pubbliche. Quindi -si chiede- se il giusto paradigma per il futuro sia quello di ridistribuire le risorse disponibili: “noi dovremmo rinunciare a qualcosa di quello che abbiamo in favore di chi non ha nulla” in questo modo forse avremmo meno in termini materiali ma contribuiremo al benessere interiore ed a una maggiore serenità per tutti… probabilmente questo è un tema cruciale di questi tempi, ma dobbiamo ricordare anche il nostra passato e l’esodo di massa verso numerosi Stati esteri, dalle Americhe all’Australia. Riflette sul fatto che i Paesi Occidentali spendono molto di più per gli armamenti e la guerra piuttosto che per aiutare chi ha bisogno e favorire la pace fra i popoli, troppe risorse utilizzate per combattersi, pochissime per comprendersi e convivere serenamente: proseguendo su queste posizioni è facile credere come le cose a livello mondiale non possano che peggiorare.
Galassi entrando nel vivo del tema, ricorda quindi la difficile situazione in Honduras ed El Salvador in Centro America, dove è facile assistere ai saccheggi delle bande armate che imperversano in quelle regioni, per poi concentrarsi sull’emergenza in Africa, dove ad esempio per citarne una “Sono almeno trecento i morti accertati in quattro giorni di violenze a Juba, capitale del Sud Sudan, mentre il numero complessivo di sfollati è salito a 42.000: lo ha denunciato Tarik Jasarevic, portavoce dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Stando invece al collega William Spindler dell’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, i profughi riparati nei Paesi vicini ammontano come minimo a 835.000, sebbene in parte stiano adesso tornando in patria. Le cifre si riferiscono peraltro soltanto al periodo compreso fra l’8 e l’11 luglio scorsi, quindi potrebbero alla fine rivelarsi persino piu’ elevate. (AGI)”. Questa è la realtà delle cose e noi dovremmo impegnarci ad aiutare queste persone nelle loro zone d’origine o in quelle limitrofe, in modo che non debbano affrontare una lunghissima e terribile migrazione, in cui sovente perdono la dignità, la speranza e, assi di frequente, anche la vita, vivendo continuamente nella paura di cosa potrebbe ancora accadergli…
Galassi, infatti, riporta alcuni dei dati uffciali dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) che nella realtà vede una netta diminuzione degli arrivi in Europa via mare nel 2016 rispetto al 2015; ricorda poi come l’impegno dell’Italia nell’accoglienza non sia così gravoso, citando un articolo del Sole 24ore dal titolo “Sistema rifugiati, nel 2015 accolti oltre 29mila migranti in 800 comuni”, mentre in altri Paesi ben più poveri, quali la Tunisia, sopportano un carico di centinai di migliaia di persone in fuga da guerre e violenze di ogni genere. Chiede quindi ai presenti di cercare queste informazioni presso le fonti ufficiali degli organismi internazionali, in cui è evidente una situazione assai diversa rispetto a quella presentata dai media europei e, soprattutto italiani, che inducono a vedere un nesso diretto fra rifugiati ed il terrorismo e la crescente disoccupazione, che oltretutto alimentano paura, diffidenza ed odio verso i musulmani, mentre nella realtà in Italia non si sono ancora registrate morti dovute ad attacchi terroristici. Per noi ed i nostri figli è necessario ridare una speranza nell’umanità a tutti quei bambini che altrimenti potrebbero crescere conoscendo solo odio, terrore e violenza: presumibilmente in futuro, a loro volta, essi non avranno altra scelta che vivere di violenza, mentre tendendo una mano potremmo far fiorire in loro un po’ di Amore, infondere quel Coraggio indispensabile alla speranza di un mondo migliore, infine, indurli a credere che sia possibile vivere diversamente senza dover ricorrere necessariamente alla violenza. Insomma – come poi riaffermato nelle conclusioni del Gran Maestro – diffondere il valore della fratellanza che è proprio della Massoneria.
L’intervento poi del Presidente del Collegio Toscano, Francesco Borgognoni, che ricorda come il lavoro dei massoni nelle Logge deve consistere nel dialogare, comprendere e capire la realtà delle situazioni per poi portare questa esperienza nella società. E’ la volta del presidente del Collegio Ligure, Carlo Alberto Melani, che ritorna sui fatti di Nizza che -spiega- sente molto vicini visti i continui rapporti di amicizia e fratellanza che intercorrono fra i Fratelli e le Logge della sua regione con quelle francofone assai vicine territorialmente; si dice stanco mentalmente di essersi trovato già più volte a soffrire con i fratelli francesi per le continue tragedie accadute in quella terra, augurandosi che si possa trovare una soluzione in fretta. Il Gran Maestro Onorario Bianchi riafferma la necessità di affrontare i temi di attualità perché la Massoneria sin dai suoi primi passi vive il presente, conclude con il monito su quello che sta accadendo a Livorno, dove si sta assistendo alla discriminazione dei massoni che non possono ricoprire incarichi pubblici, molto similmente a quanto avvenne nel lontano 1922 con l’avvento del Fascismo, dobbiamo vigilare affinché quell’esperienza terribile non si ripeta mai più.
Per ultimo l’intervento del Gran Maestro, Stefano Bisi, che apre con una panoramica delle numerose attività del Grande Oriente per l’anniversario della nostra Repubblica, attività tese al dialogo ed alla diffusione dei valori costituzionali che ricalcano in toto i principi alla base della nostra Istituzione. Fin dal giorno dell’iniziazione, promettiamo di lavorare al miglioramento di noi stessi ed al progresso dell’Umanità, progresso che passa per i valori della tolleranza e della benevolenza, della promozione della libertà e dei diritti, sino alla solidarietà ed al dovere di aiutare chi è più sfortunato di noi: cercando di vivere secondo questi principi non dovremmo avere dubbi su quanto sia necessario fare per coloro che chiedono aiuto. Può anche essere che fra le migliaia di persone che arrivano nel nostro Paese con i barconi ci siano anche dei violenti, ma non lo sappiamo, ciò che vediamo sono bambini, donne ed intere famiglie che troppo spesso trovano la morte nel pericoloso viaggio verso l’agognata salvezza, quindi “se arrivasse adesso un barcone sulla spiaggia davanti a noi? Io mi butterei per dargli una mano ad arrivare a riva e dei vestiti asciutti…”