Sala gremita alla presentazione del libro del giornalista Luca Guazzati “La Massoneria nella Provincia di Ancona” tenutasi il 13 febbraio a Fabriano nell’elegante cornice dell’Oratorio della Carità. Il Collegio Circoscrizionale delle Marche del Grande Oriente d’Italia ha contribuito alla realizzazione del volume, edito da Pixel, che richiama nel titolo uno spaccato di storia importante della Massoneria marchigiana.
Al convegno sono intervenuti, insieme all’autore, gli storici Giancarlo Castagnari, Renzo Franciolini e Sergio Bellezza coordinati dal presidente del Collegio Fabrizio Illuminati che ha aperto i lavori portando i saluti del Grande Oriente e sottolineando l’importanza dell’evento. “Per la prima volta dopo un secolo – ha detto Illuminati – la Massoneria torna a Fabriano dopo aver garantito progresso ed evoluzione nel periodo, analizzato dal libro, che va dall’unità d’Italia fino al fascismo e cioè negli gli anni più fecondi della nostra istituzione sia nel macrocosmo nazionale che nella città di Fabriano”.
Illuminati ha ricordato i sindaci massoni Serafini e Benigni della storica Loggia Gentile di Fabriano, che nel febbraio 2015 ha innalzato di nuovo le colonne, e i fatti della settimana rossa dove furono protagonisti massoni, di tendenza sia moderata che radicale, che, secondo il presidente circoscrizionale, costituivano “il tessuto connettivo della vista sociale di Fabriano e, di questo, – ha aggiunto – la storia dovrà tenerne conto, anche grazie al libri come questo di Luca Guazzati”.
Sul contributo della massoneria alla locale editoria post-unitaria è intervenuto Giancarlo Castagnari, ex sindaco repubblicano di Fabriano, che ha ricordato come tra i redattori dell’anarchico “Il Martello”, del “Fabrianese” e del “Popolare” ci fossero esponenti della Loggia Gentile da Fabriano. Anche il direttore dei periodico “Lotta Democratica” era massone. Zacchilli, intellettuale di spicco e preside del Ginnasio, con la sua testata, generò attriti tra ambienti laici e organizzazioni cattoliche ed entrò in contrasto con “L’Azione”, giornale fondato da Don Agostino Crocetti nel 1911. Da qui divampò un’accesa lotta democratica dagli accenti anticlericali ma mai anticristiani.
Dopo il saluto di Marco Russo, maestro venerabile della Loggia Gentile di Fabriano, come si è detto ricostituita lo scorso anno, il microfono è passato all’autore Luca Guazzati che ha ringraziato il defunto responsabile dell’archivio storico del Grande Oriente d’Italia, Vittorio Gnocchini, che a suo tempo rese disponibile l’elenco completo dei massoni anconetani, molti dei quali ricordati nelle vie di ogni città della provincia. Per Guazzati, questa lista storica è un documento fondamentale che mette in luce un fatto sociale importante e cioè l’influenza degli ideali liberomuratori nella gestione amministrativa e politica di questa zona. Guazzati, grazie a videoproiezioni, ha presentato i personaggi più in vista: a Fabriano i Meloni, i Catagnari e l’intagliatore Adolfo Ricci: a Jesi il marchese Andriano Colocci, primo firmatario della statua a Giordano Bruno eretta a Roma, a Campo dei Fiori; a Osimo Vincenzo Rossi; a Falconara il dottor Pergoli. Anche luoghi con simboli carbonari e massonici sono passati in rassegna, insieme a un documento inedito che testimonia l’esistenza a Loreto di un servizio Segreto Pontificio istituito per controllare i massoni delle Marche.
Dopo il breve intervento di Elisa Latini, che ha ripercorso la storia della farmacia Mazzolini-Giuseppucci, esempio di architettura neogotica e citata da più fonti come punto di ritrovo della massoneria locale, la parola è andata a Renzo Franciolini. Lo storico ha analizzato il contesto degli scontri tra cattolici e anticlericali dell’epoca, culminati con i fatti della processione del Corpus Domini, e l’ambiente cittadino dei primi del Novecento durante le prime amministrazioni di sinistra in cui emergevano le figure di alcuni esponenti del Grande Oriente d’Italia, tra i quali il socialista Luigi Bennani.
Ha chiuso gli interventi Sergio Bellezza che nel libro di Guazzati ha firmato il testo “Loggia storica di fine ‘800” che è in realtà una tavola massonica presentata in occasione della cerimonia di rifondazione della Loggia Gentile di Fabriano. Lo storico ha rievocato lo spirito della comunità liberomuratoria fabrianese, animata da un vivo patriottismo, citando alcuni particolari come il fatto che si portasse in processione il mantello di Garibaldi oppure si facesse uso di un calendario di celebrazioni laiche che si contrapponeva a quello confessionale.
Il video del convegno