“Arso, non confutato. Giulio Cesare Vanini martire del libero pensiero” . E’ l’’ultima fatica storico-filosofica (editore Formamentis) del fratello Mario De Marco, affiliato alla loggia “Liberi e Coscienti” di Lecce, noto e apprezzato autore di numerosi testi di storia pugliese, di filosofia, nonché di argomento massonico. Un saggio dedicato a un grande personaggio che contribuì al profondo rinnovamento politico-culturale della società del suo tempo e che pagò con la vita il prezzo della sua libertà di pensiero. Il 9 febbraio 1619 nella Place du Salin di Tolosa il boia eseguì la sentenza: gli strappò la lingua con le tenaglie, lo appese alla forca, lo gettò sul rogo e, infine, sparse al vento le sue ceneri mortali. Alcune logge e corpi rituali sono a lui intitolate. Vanini era nato a Taurisano (Lecce) nel 1585. De Marco, come per Giordano Bruno e altri liberi pensatori, mandati al rogo dall’Inquisizione, lo racconta coniugando il rigore scientifico della ricerca con l’intento divulgativo. Il suo libro è dedicato ai liberi muratori e corredato da un’ appendice antologica, a suo tempo realizzata dal fratello Guido Porzio ( 1868 – 1957 ), il primo traduttore delle opere di Vanini. L’introduzione è del fratello Enzo Parlangeli che ha offerto inediti contributi iniziatici, e per iniziativa della loggia “Atanor” (1212) di Lecce è stato presentato il 12 febbraio scorso nella sala conferenze dell’hotel Tiziano di Lecce dal II Gran Sorvegliante Pasquale La Pesa, da Antonio Mattace Raso, Presidente del Collegio Circoscrizionale di Puglia, da Mario Carparelli noto studioso di Vanini, dall’editore di Formamentis Flavio De Marco, nonché da Pasquale Cavaliere maestro venerabile della loggia “Liberi e Coscienti” e segretario della Commissione Cultura del Grande Oriente d’Italia.