Si è tenuta il 21 ottobre nella casa massonica di Palmi la prima di due tornate massoniche che dedicano i lavori a due figure esemplari della tradizione massonica italiana. Parliamo di Giovanni Bovio ed Ettore Ferrari che hanno ispirato più di un secolo fa il titolo distintivo delle due logge calabresi organizzatrici: la “Ettore Ferrari” (272) di Palmi e la “Giovanni Bovio” (275) di Reggio Calabria, le officine più antiche della provincia. “Giovanni Bovio: massone e politico” è il tema della prima tornata congiunta alla quale hanno partecipato rappresentanti delle logge “Pitagora-Ventinove Agosto” (1168) di Palmi, “Armonia” (1362) di Siderno e “Giordano Bruno” (852) di Ferrara insieme ad autorità massoniche locali.
Giovanni Bovio è uno dei principali esponenti del laicismo dell’Ottocento, teorico della democrazia repubblicana e acceso sostenitore del suffragio universale, il cui nome è anche legato all’inaugurazione a Campo de’ Fiori della statua di Giordano Bruno opera di Ettore Ferrari, futuro Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Oratore ufficiale di quella storica giornata del 6 giugno 1889 fu proprio Giovanni Bovio.
Iniziato nella Loggia Caprera di Trani nel 1863, Bovio fu Grande Oratore del Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia. Eletto al Parlamento nel 1876, di lui si ricorda, in particolare, la severa interpellanza al Ministro dell’Interno e Presidente del Consiglio, Marchese di Rudinì, a proposito dei provvedimenti che aveva annunciato contro la Massoneria. Famose le sue parole: “La massoneria è un’istituzione universale quanto l’Umanità ed antica quanto la memoria. Essa ha le sue primavere periodiche, perché da una parte custodisce le tradizioni ed il rito che la legano ai secoli , dall’altra si mette all’avanguardia di ogni pensiero e cammina con la giovinezza del mondo”.