
Il rapporto dell’uomo con il divino è centrale nella vicenda terrena. Diceva Agostino: “Sebbene non possa esistere alcunché senza Dio, nulla coincide con lui”. E su queste parole occorre soffermarsi per dare oggi un senso alla perdita di valori e alla dispersione di spiritualità, anche nell’ambito della fede religiosa, ed evitare che la narrazione umana continui ad avere sempre più lacune su ciò che è buono e giusto per tutti. Per far rinascere la fiducia e la speranza. Il
teologo Vito Mancuso dibatterà il tema
“Dio e il suo destino” – che è anche il titolo di un suo libro – nell’ambito di un
incontro pubblico in programma a
Trento il 17 novembre (ore 20) presso il
Cinema Vittoria. Promuove l’iniziativa il Collegio Circoscrizionale del Trentino Alto Adige del Grande Oriente d’Italia. L’argomento sarà introdotto dal
Grande Oratore Claudio Bonvecchio mentre le conclusioni saranno del
Gran Maestro Stefano Bisi.

Teologo italiano,
Vito Mancuso è docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. I suoi studi sono rivolti a costruire una “teologia laica” che parli di Dio in un discorso rigoroso che possa sussistere anche in ambito filosofico e scientifico.
Mancuso è al centro di aspre polemiche per la presunta incompatibilità di alcune sue tesi con il nucleo teologico-dogmatico tradizionale della fede cristiana. Ha pubblicato
Il dolore innocente (2002),
Per amore (2005) e
Disputa su Dio e dintorni. Assieme ad Elido Fazi è direttore di una collana dedicata a un’interpretazione laica della spiritualità. La collana, pubblicata da Fazi, è intitolata
Campo dei fiori. Del 2011 è
Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti), del 2012
Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana (Fazi) e del 2016
Il coraggio di essere liberi (Garzanti).