Successo pieno è il bilancio dello storico incontro tra i Grandi Maestri del Grande Oriente, Stefano Bisi, e della Gran Loggia d’Italia, Antonio Binni. Il 26 gennaio circa 700 persone hanno affollato il Teatro dell`Opera del Casinò di San Remo per un Martedì Letterario d’eccezione: il primo confronto pubblico tra i due vertici della Massoneria italiana dal lontano 1908. Aperto dal rappresentante del Sindaco e dal presidente del Casinò, Gian Carlo Ghinamo, il dialogo, condotto da Aldo A. Mola, maggiore storico della Massoneria, ha spaziato su «Ideali e uomini della Massoneria per la Costituzione»: non solo la Carta repubblicana, perché l’Ordine liberomuratorio è all’origine della democrazia rappresentativa e delle Carte, scritte o non scritte, di tutti i Paesi democratici, a cominciare dalla Gran Bretagna. Bisi e Binni si sono confrontati sull’Architettura o Arte Reale come metro della condotta dei pubblici poteri e dei cittadini; sul superamento della ferinità con la Ragione e sui rischi di deriva delle applicazioni scientifiche, che debbono essere attuate per l’uomo, non contro l’uomo. Di lì, oggi, il primato della bioetica.
Molto elevato anche il confronto su libertà di pensiero e della sua espressione (garantita dalla Costituzione, il cui «padre», Meuccio Ruini, non per caso fu massone autorevole) e sulla necessità di ricucire cittadini e istituzioni mentre l’astensionismo viaggia versi il 40/50%. Sollecitati dal conduttore, i due Grandi Maestri hanno anche narrato il loro primo incontro con la massoneria e le loro esperienze internazionali. Concordemente hanno evidenziato l’identità dei rispettivi fon-damenti e ribadito che Grande Oriente e Gran Loggia, pur nelle differenze radicate nel percorso storico, hanno obiettivi convergenti, più luce e più umanità, e hanno sollecitato una legge che tuteli la genuinità del «nome» della Massoneria dagli abusi tuttora all’origine di tanti pregiudizi fondati sulla disinformazione. Mola sottolinea che le Comunità massoniche storiche italiane, come il GOI e la Gran Loggia, hanno prestigio non solo per riconoscimenti esteri ma anzitutto per la qualità dei loro affiliati e la qualità della loro opera. La serata è stata accompagnata da un Quaderno con scritti di Marzia Taruffi, Tito Lucrezio Rizzo e altri sulla massoneria, con particolare riferimento all’area liguro-piemontese e a Italo Calvino, figlio e nipote di massoni. Esaurito in due giorni, è in ristampa (info@deferrarieditore.it). (Aldo A. Mola)