Dopo il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, anche il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha operato un importante distinguo a proposito delle vicende che collegano la Massoneria con intrecci fra criminalità, politica e pubblica amministrazione istruzione. Il dottor Gratteri ha parlato esplicitamente di Massoneria deviata, ovvero di tutte quelle logge non riconosciute dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Ecco uno stralcio dell’intervista del procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri rilasciata a Guido Ruotolo per Notizie.tiscali.It
Dunque, lei sta cercando verifiche dell’esistenza di rapporti tra Ndrangheta, politica, pubblica amministrazione e massoneria?
«Stiamo parlando della massoneria deviata, cioè di quelle logge massoniche non riconosciute da Palazzo Giustiniani dove convivono quadri della pubblica amministrazione, professionisti, e gli esponenti della Santa, quel grado di affiliazione alla Ndrangheta che autorizza i suoi vertici anche a una doppia affiliazione, alla massoneria appunto. Ecco tracce di queste presenze ci sono. È vero che in quarant’anni o poco meno non è stato celebrato un processo con sentenza foss’anche solo di primo grado che certificasse questi rapporti. Dei fascicoli sono stati aperti in passato. Le rispondo ricordando che le indagini vanno fatte in silenzio».