Essere in Massoneria significa operare, come si legge nel primo punto della Identità del Grande Oriente d’Italia, “per l’elevazione morale e spirituale dell’uomo e dell’umana famiglia” e gli esponenti della Loggia Giordano Bruno (1376) di Termini Imerese sono dediti ogni anno ad andare in ritiro per confrontarsi meglio su temi di carattere iniziatico e sociale che stimolino sempre più il loro impegno. Dal 26 al 27 maggio si sono riuniti a Castelbuono, nel palermitano, in una struttura alberghiera tra i boschi. I temi in esame quest’anno sono stati ripresi dalle due domande alle quali i ‘neofiti’ sono chiamati a rispondere poco prima della iniziazione scrivendo il proprio testamento massonico. Ecco i temi affrontati:
⇒ a proposito del “dovere verso se stesso”: il senso della fratellanza, sentirsi e/o essere fratelli.
⇒ a proposito del “dovere verso gli altri”: noi massoni nella società, dove viviamo e verso dove andiamo
Dopo una breve introduzione del maestro venerabile e dell’oratore di loggia, la parola è stata concessa a tutti i membri dell’officina che hanno contribuito, con i loro interventi pacati e sempre all’insegna dell’ascolto silenzioso e del rispetto del pensiero degli altri, a rendere il confronto costruttivo, denso di emozioni, carico di stimoli e soprattutto foriero di miglioramento e di crescita personale e collettiva. Nelle pause dai lavori la loggia si è riunita in agape fraterna e in una occasione ha festeggiato il compleanno del membro più anziano della “Giordano Bruno”, Sebastiano Todaro, che ha compiuto 88 anni. Sebastiano, con la sua presenza assidua ai lavori, è un punto di riferimento per la loggia.
Il ritiro si è arricchito il 28 maggio della presenza dei famigliari degli esponenti della “Giordano Bruno”: è stata la naturale conclusione di una bella occasione di incontro in fratellanza e amicizia che tutti i partecipanti hanno promesso di ripetere il prossimo anno.