lunedì 1 maggio 2017
Milano, Taroni (RSAA): Sono cinque anni che il Rito ha assunto come bandiera la difesa dei diritti degli uomini e delle donne
(AGENPARL) – Milano 29 apr 2017 – “Carissimi Fratelli, mi fa piacere che abbiate deciso di affrontare come tema di questa Festa del Rito in Lombardia Diritti e Libertà in Europa. E da quasi cinque anni ormai che il nostro Rito ha assunto come bandiera la difesa dei diritti degli uomini e delle donne, che nonostante le grandi dichiarazioni universali ed europee sono tuttora in discussione sia nei rapporti internazionali che all’interno delle nostre società. Molti dei nostri Fratelli sono impegnati attivamente in questo settore nelle associazioni come la LIDU, i centri UNESCO, i movimenti politici e lo stesso Grande Oriente d’Italia, basta seguire la sua Rassegna Stampa, si prodiga nel sostegno di queste iniziative in difesa anche dei diritti di tutti i Liberi Muratori a svolgere liberamente le loro attività.
Ricordiamo sempre che una cosa sono le chiacchere, e se ne fanno tante, e tutt’altro è operare attivamente, fare qualcosa di concreto perché ci sia più rispetto dei cittadini dei loro diritti e delle loro libertà.
Se Noi siamo tenuti ad osservare, come è scritto nel nostro Statuto, la pratica della rettitudine, il culto della verità, della giustizia e della libertà ciò significa che dobbiamo riflettere su questi temi nelle Logge di Perfezione, nei Capitoli negli Areopaghi, nelle sezioni dei Tribunali e dei Concistori, ma esprimere il nostro pensiero anche pubblicamente, come in questa manifestazione odierna, e farlo conoscere e sostenere nel contempo quei Fratelli che operano nel mondo profano per l’affermazione di questi principi.
Naturalmente quando si parla genericamente di Libertà e diritti è necessario per quanto riguarda i diritti precisare come è stato fatto nel presentare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che non si tratta di solo di una nuova formulazione dei diritti politici e civili che già costituiscono la base delle Costituzioni europee delle Convenzioni internazionali. «Sarà la Carta, è stato detto anche dei diritti sociali dei diritti economici, dei diritti ambientali e dei diritti di ultima generazione figli del progresso scientifico e tecnologico».
Di fronte a problemi dei nostri giorni: disoccupazione specialmente giovanile, immigrazioni di massa, guerre, oltre settanta in questo momento che vi sto parlando, arretramento della democrazia, scadimento delle classi politiche in Occidente, siamo presi dall’angoscia, consapevoli che se tentiamo di fare qualcosa per porvi rimedio ci ritroviamo nella situazione surreale del bambino che voleva versare con un secchio tutta l’acqua del mare in una buca.
Quest’angoscia non deve però bloccare la Massoneria e in special modo il Rito Scozzese Antico e Accettato. Non deve quindi mai venir meno, neppure di fronte alle più grandi difficoltà, il nostro impegno a lavorare per diffondere la cultura della pace, favorendo il dialogo tra etnie e religioni diverse, e combattere tutte le forme di sopraffazione e, oggi, specialmente quelle che provengono da un pessimo uso delle immense risorse finanziarie e dalle grandi ricchezze naturali del nostro pianeta che sono in possesso di pochi privilegiati, mentre appartengono all’umanità intera.
Una grande sfida, che noi abbiamo accettato, cominciando dai giovani, facendo quelle piccole cose che sono alla nostra portata sperando che la concordia e la comunità d’intenti fra gli uomini di buona volontà, quali noi siamo, possa farle crescere. Borse di studio, incontri con gli studenti, valorizzazione delle iniziative promosse dalle scuole, convegni di studio.
E’ all’inizio un problema di conoscenza, di far conoscere quanta strada è stata fatta per giungere alla Dichiarazione Universale e ora alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, poi un problema di educazione di fare accettare come principi indispensabili non solo della nostra convivenza civile, ma della nostra umanità. E’ questo quello che noi possiamo fare per il nostro paese, per l’Europa, per l’intera umanità.
Lo dichiara il Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico ed Accettato (Rsaa), Leo Taroni, nell’intervento al convegno del Rito in Lombardia su Diritti e Libertà in Europa.