Per la Gran Loggia 2017 “La memoria del passato. Le radici nel futuro” saranno due i concerti di musica classica offerti dal Grande Oriente d’Italia al numeroso pubblico del Palacongressi di Rimini. L’appuntamento è venerdì 7 aprile nella Sala dell’Anfiteatro, dalle ore 19:15, subito dopo l’allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi, momento centrale della tre giorni riminese, che com’è ormai tradizione viene tenuta pubblicamente all’interno del tempio massonico, allestito per la Gran Loggia al Palacongressi, che per l’occasione è accessibile a tutti e perciò anche ai non massoni. “La chitarra poetica” di Diego Campagna e la conferenza-concerto “W.A. Mozart, Musica Massonica”, con un ensemble guidato da Giacomo Fornari, sono gli spettacoli in programma.
Entrambi gli eventi sono gratuiti con ingresso libero.
Palacongressi di Rimini, Sala dell'Anfiteatro 7 aprile ore 19:15La chitarra poetica
Concerto di Diego Campagna (chitarra)Fernando Sor (1778 – 1839) | “Introduzione e Variazioni su un tema di Mozart, Op. 9” (sull’aria “O Cara Armonia” dall’opera “Il Flauto Magico” di Mozart)Federico Moreno Torroba (1891 – 1982) | “Sonatina”- Allegretto – Andante – AllegroAndrew York (1958-) | “Introduction to Sunburst” &“Sunburst”Mauro Godoy Villalobos (1967-) | “Si, lo siento” (Ispirato dall’aria “Ach, ich fühl’s, es ist verschwunden!” dall’opera “Il Flauto Magico” di Mozart, dedicato a Diego Campagna)Roland Dyens (1955) | “Tango en Skaï” & “Fuoco”
Chitarrista tra i più noti a livello internazionale, Diego Campagna è conosciuto come un esecutore carismatico famoso per il suo repertorio poetico e virtuosistico. Il 30 gennaio 2015 viene invitato a esibirsi come solista nella leggendaria Carnegie Hall di New York dove viene osannato con una standing ovation alla fine del suo concerto. Il 23 dicembre 2016 al suo ritorno alla Carnegie Hall il pubblico newyorkese gli dedica tre standing ovations dopo i suoi tre bis alla fine del suo concerto. Riconosciuto quindi tra i massimi esecutori del suo strumento dell’ultima generazione, scrive il Dayly Voice: “A wonderful world class guitarist”; e il New York Times: “A protègè of Eliot Fisk, Campagna is an excellent guitarist who combines Italian spirit with training from Mozarteum in Salzburg”. Nato ad Imperia, Campagna ha iniziato a studiare la chitarra in Italia all’età di otto anni, dopo aver ascoltato un disco dall’indimenticabile M° Andrés Segovia. Ha studiato presso il Mozarteum di Salisburgo laureandosi con il massimo dei voti con il M° Eliot Fisk. Tra i grandi interpreti che hanno suonato con lui si annoverano il grande soprano Mariella Devia, il “Neus Wiener Quartet” di Vienna, il violinista Fation Hoxholli, il violoncellista Katharina Gross, esibendosi in alcuni delle più prestigiose sale da concerto d’Europa e Stati Uniti come la Jordan Hall di Boston, la Großes Saal al Mozarteum di Salisburgo, la Kawai Hall di Osaka, il Teatro Municipale I. Pane di Asuncion, la Jan Hus Church e la Pisek Hall di Manhattan-NYC per Vox Novus, il Casinò Theatre di Newport, il Conservatorio Nazionale di Pechino. Nel giugno 2014, dopo i suoi concerti a Newport e Rhode Island, ha ricevuto la chiave della città da parte del Sindaco per il suo importante valore artistico e il 22 giugno è stato dichiarato il “Diego Campagna Day”. Il 5 luglio 2015 dopo il suo recital ad Asunciòn in Paraguay alla presenza del Ministro della Cultura e degli Ambasciatori di sette Paesi, viene insignito del titolo di “Visitatore Illustre” per i suoi alti meriti artistici e culturali; nel 2016 il Sindaco di Badalucco (Imperia) lo nomina cittadino onorario. Sempre nel 2016 Diego Campagna riceve un premio dalle principali scuole pubbliche di New York City per la sua carriera artistica nel mondo ed il suo impegno per i giovani e la musica. È il dedicatario di numerosi brani scritti da alcuni dei più importanti compositori contemporanei. www.diegocampagna.com • www.facebook.com/diegocampagnapublicpage/
Palacongressi di Rimini, Sala dell'Anfiteatro 7 aprile ore 20:15W. A. Mozart, Musica Massonica
Conferenza-concerto con Erlendur Tor Elvarsson (tenore), Marcello Defant (violino), Roberto Trainini (violoncello), Piero Barbareschi (pianoforte), Giacomo Fornari (relatore)“An die Freude” KV 53 (47e)“O Heiliges Band” KV 148 (125h)“Gesellenreise” KV 468“An die Stärke” KV 620/20 prima esecuzione in tempi moderni (edizione a cura di Giacomo Fornari)
Il repertorio massonico costituisce un momento centrale nella produzione di Wolfgang Amadeus Mozart. Se nei primi anni il fanciullo prodigio sembrava limitarsi a soddisfare le richieste di un mecenate “misterioso” con cui aveva contatti occasionali, come accade ad esempio nel caso del Lied O heiliges band KV 148 (125h), le cose cambiano con il definitivo ingresso nell’ordine avvenuto a Vienna nel dicembre del 1784. Da quella data, infatti, sembra cambiare anche l’intero linguaggio mozartiano, così come lo stesso destino del repertorio massonico. Mentre agli esordi della Massoneria cosiddetta speculativa la musica era considerata un semplice, ma apprezzato abbellimento del lavoro rituale, con l’apporto di Mozart essa assume caratteristiche e canoni propri, secondo procedimenti armonici caratteristici e definiti in modo sistematico e inequivocabile. Così facendo, la musica diviene un linguaggio capace di tradurre la simbologia in un’esperienza sonora unica e irripetibile. Senza dubbio fondamentale in questo contesto il Lied Gesellenreise («Die ihr einem neuen Grade») KV 468, che Mozart scrisse ed eseguì personalmente nella loggia viennese zur wahren Eintracht per il passaggio a compagno d’arte per proprio padre Leopold (1719-1787). La breve composizione di tre strofe apparentemente semplici, sottopone una ricchezza di contenuti capaci di dare un’indiscutibile unità di intenti alla scrittura musicale capace di acquistare simmetrie da mettere in relazione agli insegnamenti della massoneria illuministica. In questo modo, grazie anche alla circolazione internazionale delle sue composizioni, Mozart diviene un modello vincolante e imprescindibile per tutti i compositori che si sono occupati di musica massonica anche a grande distanza di tempo. Un’ulteriore curiosità è rappresentata dal brano An die Stärke KV620/20 qui eseguito in prima assoluta moderna che è una rielaborazione del 1793 dell’aria di Papageno «Ein Mädchen oder Weibchen» del Flauto magico. In questo caso si nota un ulteriore e particolare aspetto del repertorio massonico, così come essa si è delineato alla fine del Settecento e consistente nella rielaborazione di arie note che venivano ritestualizzate e rese adeguate alle diverse esigenze dei lavori di loggia. Grazie a questo procedimento, molti brani celebri di natura profana sono stati “travestiti” di nuovi contenuti subendo un processo di nobilitazione sotto il profilo contenutistico ed estetico. Un simile aspetto offre anche l’occasione per riflettere sul complesso ed ampio (e spesso discusso) concetto di Musica Massonica e relativa prassi.
Erlendur Tor Elvarsson, tenore | La passione per il belcanto l’ha fatto intraprendere una varia attività concertistica e operistica che l’ha visto esibirsi su diversi palcoscenici in Italia e in Europa del Nord. Negli anni 2004 e 2005 ha vinto il concorso del Laboratorio dell’Opera Nazionale Islandese e del Conservatorio dell’Arte islandese. Dal 2008 risiede in Italia dove ha studiato, tra gli altri, con V. M. Brunetti, G. Giacomini e S. Anselmi. Ha collaborato con vari direttori d’orchestra tra cui M. De Prosperis, R. Manfredini e K. Kopecky. Dopo gli studi in patria, si è brillantemente laureato in canto presso il conservatorio C. Monteverdi di Bolzano con G. Di Raco e ha discusso una tesi dedicata all’ultimo anno di Mozart (rel. G. Fornari). Attualmente, sta effettuando il Dottorato di ricerca in musica presso il Mozarteum di Salisburgo.
Marcello Defant, violino | Allievo di Ruggiero Ricci, Salvatore Accardo e Franco Mezzena, ha suonato come solista o come membro di formazioni da camera o orchestre nelle sale più importanti del mondo: Carnegie Hall(New York), Royal Albert Hall (Londra), Salle Messiaen (Parigi), Konzertgebouw (Amsterdam), Beethovenhalle (Bonn), Tokyo Bunka Kaikan, Teatro Colon (Buenos Aires) e tante altre. Ha collaborato come primo violino di spalla o come prima viola con importanti orchestre quali l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, l’Orchestra Internazionale d’Italia, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, L’orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’orchestra Filarmonia Veneta, l’Orquesta Ciudad de Granada e ha suonato sotto la bacchetta di nomi quali Leonard Bernstein, Lorin Maazel, Carlo Maria Giulini, James Levine etc. Oltre ad insegnare in diversi conservatori italiani (Padova, Milano, Ferrara) tiene corsi di perfezionamento in Italia, Spagna (Jimena de la Frontera), in Francia (Moulin d’Andè, Cratoule) in Cina (università di Kunmin). Ha inciso CD come solista per le case discografiche Sarx, San Paolo Audiovisivi, Phoenix, Symposium, per la tedesca Antes Concerto e la spagnola Opera Tres.
Roberto Trainini, violoncello | Ha iniziato a studiare violoncello con lo zio Saverio Loiacono, primo violoncello all’opera di Montevideo e si diploma al Conservatorio di Bari sotto la guida di Vincenzo Caminiti. Già durante gli studi è stato vincitore di numerosi concorsi internazionali. In Svizzera si perfeziona con Radu Afulescu, Igor Oistrakh e Yehudi Menuhin e nel 2003 si diploma con il massimo dei voti e “summa cum laude” alla Hochschule für Musik di Amburgo nella classe di Wolfgang Mehlhorn. Il suo repertorio spazia dalla musica barocca su strumenti originali alla musica contemporanea; importante in questo senso la collaborazione con Zofia Gubaidulina. Autore di numerose incisioni particolarmente apprezzate dalla critica, si afferma anche come trascrittore, arrangiatore e rielbarotare. Dopo ulteriori affermazioni in campo internazionale nelle vesti di solista, entra a far parte di numerosi ensemble esibendosi con celebri musicisti come Jörg Demus, Elliot Fisk, David Geringas, Karl Leister etc. nelle più prestigiose sale del mondo. Dal 2012 Roberto Trainini è professore di violoncello presso il Conservatorio C. Monteverdi di Bolzano, presso L’AAF di Città del Messico e tiene numerose masterclass in Europa ed in America.
Piero Barbareschi, pianoforte | Spezzino di nascita, ha studiato pianoforte con M. Del Vecchio e clavicembalo con A. M. Pernafelli, diplomandosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Interessato alle più diverse forme d’espressione artistica, svolge attività come solista e in varie formazioni da camera esibendosi con solisti prestigiosi fra cui C. Rossi, F. Mezzena, Th. Schrott, M. Ancillotti e S. Kelling, nelle più importanti città italiane e all’estero (Francia, Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Stati Uniti), ospite d’importanti istituzioni e Festival. Ha collaborato con diverse orchestre fra cui la Sammartini di Milano, I Filarmonici di Torino, l’Orchestra da camera di Fiesole, i Virtuosi di Praga, Salzburg Chamber Soloists, la Jugendsinfonieorchester di Potsdam, I Filarmonici di Verona, l’Orchestra Internazionale d’Italia etc. con vari direttori fra i quali R. Barshai, G. Garbarino, F. M. Sardelli e D. Fasolis. Ha effettuato registrazioni per la RAITV inciso per Nuova Era, Dynamic, Brilliant Classics e altre con diverse prime assolute. Iscritto all’albo dei giornalisti come pubblicista, si occupa di divulgazione musicale con ascolti guidati, conferenze, articoli. Inoltre, fa parte della redazione di Gothic Network (www.gothicnetwork.org), il portale italiano di recensioni artistiche, occupandosi di critica discografica e concertistica.
Giacomo Fornari, relatore | Ha studiato musicologia all’Università di Pavia, dove si è laureato nel 1991 con 110 e lode con una tesi di laurea su Mozart. Successivamente ha studiato con L. Finscher all’Università di Heidelberg e con M. H. Schmid all’università di Tübingen dove, nel 2004, ha conseguito il Dottorato di ricerca con la dissertazione: Instrumentalmusik in der «nation chantante»: Theorie und Kritik eines Repertoires im Zerfall (ed. Schneider, Tutzing 2012). Ha tenuto relazioni presso diversi congressi in Europa, America e Giappone. È autore di numerosi libri e studi dedicati a Mozart ed è collaboratore di lessici prestigiosi e riviste specializzate. È stato attivo come professore ospite presso diverse università come Tokyo, Mosca (State University), Essen (Gesamthochschule), Pavia, Perugia, Parigi (Sorbona 4) e Libera università di Bolzano. Dal 2004 al 2012 è stato presidente dell’Istituto musicale in lingua italiana A. Vivaldi di Bolzano. Dal 2012 è membro dell’Akademie für Mozartforschung presso la Stiftung Mozarteum di Salisburgo. Collaboratore di RAI-Radio1, è ordinario di Drammaturgia musicale e Storia del teatro musicale presso il Conservatorio C. Monteverdi di Bolzano.