“Noi siamo un paese a libertà limitata, condannato a una sottocultura ideologica a percorso carrieristico e non sappiamo affrontare con una visione laica i veri grandi problemi che ci vengono posti”. Lo ha detto Tiziana Parenti, commentando il sequestro, che ha avuto luogo il primo marzo al Vascello, degli elenchi degli iscritti al Grande Oriente in Sicilia e Calabria disposto dalla Commissione Parlamentare Antimafia, organismo che lei si trovò a presiedere tra il 1994 e il 1996. Anni difficili, se non drammatici, per la Libera Muratoria, finita nel mirino di una vasta inchiesta – che si concluse poi con l’archiviazione nel 2001- avviata dal procuratore di Palmi Agostino Cordova. L’ex magistrato del pool Mani Pulite, poi diventata deputato ed oggi avvocato del Foro di Genova, ha raccontato il grande imbarazzo che provò nell’incontrare Virgilio Gaito, all’epoca Gran Maestro del Goi. E lo ha fatto nel corso della presentazione a Casa Nathan proprio del libro di Gaito “Massoneria, un amore. Etica, cultura, libertà” del quale firma anche la prefazione (Angelo Pontecorboli editore), un evento al quale hanno partecipato il presidente circoscrizionale del Lazio Carlo Ricotti e l’avvocato Ignazio Moroni. “Ci sono dei momenti in cui –ha detto Tiziana Parenti- ci si deve interrogare. Quell’incontro per me fu uno di questi momenti, un’occasione di riflessione sulla Massoneria. Mi chiesi come mai la Massoneria viene demonizzata, a prescindere dalle ragioni storiche della Chiesa e capii che era la mancanza di conoscenza e anche forse il fatto che il suo intento è quello di aggregare i migliori della società, quelli cioè che si impegnano per affermare i valori, i sostenitori della cultura, della libertà, della democrazia e dell’uguaglianza”. Insomma, ha aggiunto, “coloro che sono portatori di valori al sopra della media e della sottomedia, come ho avuto modo di vedere anche in Parlamento che non era e non è frequentato proprio da spiriti eletti ma da gente un po’occasionale” .“Penso –ha sottolineato- che queste persone nel confronto vengano percepite come pericolose. Noi siamo una società in cui il merito non è un valore, ma un disvalore. Tutti dobbiamo andare con la corrente e questo ha impoverito il paese . Di fronte a una grande storia, culturale, quella della Massoneria e del Grande Oriente, la massa ha paura, perché non riesce ad arrivare a capire perché ci debba essere qualcuno che si preoccupa di problemi come etica, libertà,uguaglianza, fratellanza , ed è per questo che ipotizza che esse sia un percorso con strade traverse che conducono altrove. Le società povere culturalmente per affermarsi devono trovare dei capri espiatori, la mancanza di cultura genera superstizione, le superstizioni cancellano le grandi personalità dalla storia. E la storia affidata alle piccole persone è dominata dall’oscurantismo”.
Il libro di Gaito, ha commentato, “non è solo un’autobiografia”, ma un “testamento” rivolto a chi deve proseguire su questo nobile cammino, di trasparenza e di grandi principi, “non solo fratelli, non solo l’elite, ma tutta la società”. E’ un libro, scritto con a passione di chi è pronto a combattere fino alla fine, anche se combattere comporta “più frustrazioni che vantaggi perché significa avere nemici e non essere capito”. “Spero, comunque, che nessuno si arrenda e penso che dobbiamo combattere per i diritti, i diritti degli altri, anche quelli che sono dissimili da noi, dobbiamo combattere per l’etica, per la cultura, per la libertà, che ci rende più grandi e ci migliora”. Nel suo intervento il professor Ricotti ha tracciato il profilo storico di Gaito, ricostruendo la fase di grande travaglio che la sua Gran Maestranza si trovò ad attraversare, dopo l’avvio dell’inchiesta Cordova e la “fuga” dell’allora Gm Giuliano Bernardo. Una fase in cui il Grande Oriente rischiò di frammentarsi e disperdere tutta la sua grande eredità storica e che Gaito“riuscì a fronteggiare”, attraverso una politica di riforme e trasparenza, che restituì dignità alla Comunione e che nel tempo ha dato i suoi frutti, ha detto Ricotti, che ha letto poi il messaggio arrivato da Mauro Mellini, grande esponente della cultura laica italiana, che ha voluto esprimere la sua solidarietà e la sua vicinanza al Grande Oriente, contro le “demonizzazioni e l’intolleranza” di certe forze politiche. Poi ha preso la parola l’avvocato Ignazio Moroni, che ha fatto il punto, da una prospettiva giuridica, dei ricorsi presentati dal Grande Oriente contro i tentativi da parte dell’amministrazione pubblica di discriminare i liberi muratori. Gaito ha concluso l’evento, sottolineando quanto sia importante, in una epoca come la nostra, segnata “dal consumismo, dall’effimero e dal provvisorio” di rimettere in primo piano la cultura e la grande politica, quella delle “visioni ampie”, che vanno oltre i confini dei singoli paesi, che tengano conto di tutta quanta l’umanità.
L’evento è stato a cura del Collegio Circoscrizionale del Lazio del Grande Oriente d’Italia