di A.M.
(Capitolo La Culma di Bergamo)
Tiziano Busca illustra il Nome Nuovo in ebraico
La muratoria, quella operativa è ed era rappresentata da una parte con la Squadra che identificava e simboleggiava i Tagliatori, mentre il compasso era di diritto simbolo dei Costruttori, il loro insieme i due simboli erano e sono la rappresentazione del completamento della muratoria. Mi sono perso in alcune ricerche che io ho trovato di certo portatrici di interesse.
Difatti ho appurato che nella metà degli anni 60 del XV secolo, un profano poi Apprendista, che entrava a far parte della Loggia l’età minima fu fissata a 14 anni di età e aveva la scelta di poter decidere in quale delle due vie procedere per la sua crescita. Se sceglieva di essere un Tagliatore gli veniva fatto dono di una Squadra, se un Arch Mason o costruttore un Compasso. Il colore dei primi era l’azzurro, dei secondi il Rosso.
Solo gli Arch Masons, i costruttori, erano abilitati alla costruzione di strutture che portavano alla realizzazione di ponti e archi, che come sappiamo anche oggi comprendono notevole arte e maggiore perizia nel crearli e comporli. Sino ai tempi più moderni sebbene l’arte dei costruttori fosse ben diversa e strutturata per il compimento di opere 'chiamiamole superiori', per il principio basilare della Muratoria, non si vedeva la ragione di attribuire un diverso status ai primi a discapito dei fratelli tagliatori. Difatti al fine del compimento totale di trasmutazione interiore la Forza è una Luce di dignità non inferiore alla Bellezza, e la Sapienza è il necessario complemento di entrambe.
Di conseguenza, Tagliatori e Costruttori vivevano su persorsi binari e molto simili, la cui differenza più prorompente si celava nel rituale di passaggio al 2° grado: la Pietra che nel rituale dei Tagliatori risultava perduta era la Pietra Angolare, nel rituale dei Costruttori la Chiave di Volta.
È certo quindi giusto, dal punto di vista iniziatico considerare la 'Pietra Angolare' e 'Chiave di Volta' come equivalenti, e lo stesso vale per gli attrezzi corrispondenti, ovvero la Squadra e il Compasso.
Nel passaggio alla Massoneria speculativa, si verificarono due fenomeni: la gran parte del simbolismo dei Tagliatori venne accolto dalla Massoneria Azzurra, mentre parte del simbolismo dei Costruttori dalla Massoneria del Marchio.
Cambiamenti Considerevoli che non portarono certo ordine su molti aspetti del simbolismo massonico, e in particolare riguardo la collocazione di Compasso e Squadra. Gli Apprendisti tagliavano ed estraevano le pietre e il loro lavoro era principalmente lo sgrossamento della stessa, Il compagno invece interveniva e le levigava sino a quanto non gli sembravano pronte al loro uso presentandole al duro giudizio dei Sovraintendenti o in rari casi al Maestro. Qui abbiamo un punto focale di svolta, infatti si puo’ notare come il grado di Compagno d’Arte nacque e di certo si sviluppò tra gli operai delle Cave, quindi lo definirei il grado operativo per eccellenza e ad oggi purtroppo per i vari turbinii interni alla Massoneria dell’inizio, quindi con la nascita della speculatività i vari suoi perfezionamenti vennero cancellati del tutto fino a solo ritrovarli nei gradi collaterali della Massoneria del Marchio. A questo punto ci sarebbe molto da dire tra le ipotesi che poi hanno portato alla nascita e semplificazione di questo grado come lo si conosce oggi. Solo i rituali Emulation tentano di tener vivo quelle tradizioni difatti per ogni passaggio rituale vengono consegnati i giusti attrezzi al Fratello, quelli che poi dovrà usare per il suo lavoro, al Compagno viene affidata la Squadra, questo ci porta ad affermare che il Compagno è conoscitore per l’appunto della squadra.
Nella massoneria Operativa, il Marcatore, detto anche, non a caso Compagno Esperto era sottoposto all’autorità del Sovraintendente. Un buon passo di una lettura che mi ha affascinato e stimolato alla tracciatura di questa tavola riporta:
Per il passaggio al grado di Compagno, il Candidato doveva preparare una rozza Pietra Squadrata come campione del suo lavoro, e il Sovraintendente ai materiali, doveva esaminarla prima che potesse entrare. Doveva portarla con sé quando entrava nella Loggia, e dichiarare che quella era tutto il suo lavoro. Gli veniva chiesto il segno e la parola di passo: Banai, Costruttore.
Manterrai Segrete le oscure e intricate Parti della nostra Scienza, non dischiudendole a nessuno tranne a coloro che già le studiano e le utilizzano.
Gli veniva poi consegnato un Regolo dell’esatta misura di un cubito, e veniva indirizzato all’angolo nord-est della Loggia perché provvedesse a completare la rifinitura della sua Pietra rozzamente squadrata; dopodiché questa veniva riesaminata dall’Ispettore e finalmente accettata, al che gli veniva comunicata la parola di passo.
Dopo un anno da Compagno, si poteva accedere al perfezionamento di Compagno del Marchio, il Candidato veniva condotto intorno alla Loggia per tre volte, e prestava giuramento inginocchiandosi di fronte alla Pietra Squadrata che aveva portato con sé.
Poi arriviamo agli Erettori: troviamo in certe Gilde un grado detto Bonai, i cui membri erano Collocatori ed Erettori. Il rituale di avanzamento a questo grado era uno dei più complessi in assoluto della muratoria operativa, ma vale comunque la pena di darne alcuni cenni.
Il Candidato dichiarava di essere una pietra marchiata e di cercare avanzamento; dopo varie difficoltà, veniva sollevato un velo che celava la parte occidentale del Tempio, e gli era dato finalmente di vedere i tre Gran Maestri seduti all’Occidente fianco a fianco.
Ora cerchiamo di fare un po di ordine in queste idee e ricerche sparse, si potrebbe affermare che dei Vari 'compagni' trovati nel nostro viaggio il Compagno 'semplice' conosce la Squadra in modo approssimativo, non siamo neanche certi se i pezzi lavorati siano poi sottoposti alla sovraintendenza dei più Esperti Compagni, ma non credo, infatti qui non si ha la conoscenza di un Marchio con cui identificarli, e possiamo supporre che il suo ruolo si limiti a una seconda sgrossatura delle pietre.
Diversa è la situazione per il Marcatore, che in virtù della sua perizia acquistava il diritto di apporre sulla pietra un marchio di identificazione. Del suo rituale di iniziazione conosciamo soprattutto la versione 'dei Costruttori', ma effettuate le debite trasposizioni l’impressione è che il frutto del suo lavoro sia ancora circondato da parte dei più anziani da un alone di diffidenza, e sottoposto a controlli molto severi e; solo nel grado successivo del Costruttore, la sua perizia viene pienamente riconosciuta.
I gradi di Marcatore e Costruttore corrispondono, nell’odierna Massoneria del Marchio, ai gradi di Operaio del Marchio e Maestro del Marchio.
A quanti chiedono come mai l’antico grado di Operaio del Marchio sia stato ben difeso fino a noi, Un Compagno Erudito ha dato come risposta: la sua trasmissione è un preliminare necessario perché il Fratello possa meritare il Marchio infatti, sebbene nella Massoneria Azzurra il Compagno sia stato provvisto degli attrezzi necessari per lavorare la sua Pietra, molte cose ancora non gli sono state insegnate, e in particolare l’uso della Squadra.
Quando un Fratello chiede di essere avanzato nel Marchio, tanto il Candidato quanto i due Compagni che lo accompagnano si presentano davanti ai Sovraintendenti portando le pietre da loro lavorate, e questi la studiano e usano la squadra per verificarne l’esattezza del loro lavoro. Fino a che punto la superiorità fondata sull’uso di questo attrezzo sia considerata importante, risulta chiaro nella cerimonia di Installazione dei Maestri Venerabili delle Logge del Marchio:
dopo la morte del nostro Maestro Hiram Abi nelle circostanze da voi gia conosciute, fu indispensabile elegere un nuovo Maestro per presiedere al posto suo.
Tuttavia, per ragione di un grande numero di Compagni competenti ed intelligenti, era difficile sceglierne uno senza offendere gli altri.
Fu allora deciso di selezionare nel giro dei Maestri Muratori del Marchio dodici fra quelli che avevano gia esercitato la funzione di Sovrintendente, considerati superiori agli altri.
In altre parole, i soli Compagni considerati idonei ad aspirare al soglio di Hiram sono i Sovraintendenti, ovvero coloro che conoscono l’uso della Squadra.
Fu loro detto di recarsi l’indomani mattina in un luogo determinato. Fu inoltre deciso che quello che prima avrebbe visto i raggi del sole sarebbe stato riconosciuto Maestro per occupare il posto di Hiram. Mentre la maggiorparte di loro guardavano verso l’Est, un Fratello si girò verso Ovest, proteggendosi gli occhi dalla crescente e abbagliante luce, e vide un raggio di sole colpire il Tempio. Cadde immediatamente sul ginocchio destro e fu immediatamente riconosciuto come legittimo successore di Hiram Abi.
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