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martedì 26 aprile 2016

“Conversando su libertà e valori”. Repubblica70 a Lipari dal 23 al 25 aprile


Lipari 23, 24,25 aprile 2016_Pagina_1
E’ approdata a Lipari la rassegna Repubblica70 inaugurata a febbraio a Reggio Emilia dalla Massoneria del Grande Oriente d’Italia per celebrare il settantesimo anniversario della Repubblica italiana e che in queste settimane  sta realizzando convegni in varie città italiane, luoghi simboli del paese. “Conversando su libertà e valori”, questo è il titolo dell’evento patrocinato dal Comune e promosso dalle logge di Messina e dalla Francesco Crispi di Termini Imerese, in collaborazione con il Centro di studi eoliani. Tre giornate di studio – dal 23 al 25 aprile- dedicate a Domizio Torrigiani, il “Gran Maestro Martire” che la dittatura fascista confinò proprio a Lipari per quasi due anni. Al centro dell’incontro il tema della libertà, le emergenze dei nostri giorni e gli  scenari delineati dalla nuova geopolitica. Clou dell’evento la cerimonia di svelamento,nei pressi di Villa Meligunis, da parte del Gran Maestro Stefano Bisi di una lapide che ricorda Domizio Torrigiani nel luogo del suo confino.
“Per il secondo anno consecutivo il Grande Oriente d’Italia sarà a Lipari il 25 aprile – ha anticipato il Gran Maestro Stefano Bisi -, in questo giorno simbolo della rinascita dell’Italia che portò alla Liberazione, alla fine delle tenebre del Fascismo e all’aurora della nostra Repubblica che stiamo celebrando in tutta Italia. Dobbiamo essere grati a quanti si sacrificarono per la libertà e ricordare le loro storie. Qui a Lipari c’è un pezzo di storia italiana che non va dimenticata e la nostra targa in memoria del Gran Maestro Domizio Torrigiani, nel luogo del suo confino e di tanti altri uomini coraggiosi, vuole essere una testimonianza duratura, un contributo alla memoria delle generazioni future perché rimanga sempre vivo il significato della libertà come bene comune”.
In apertura della prima giornata di lavori ha portato i saluti il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, insieme al presidente circoscrizionale della Sicilia Giuseppe Trumbatore, al presidente del Consiglio dei maestri venerabili di Messina Antonio Biviano, al maestro venerabile della Loggia Francesco Crispi di Termini Imerese Piero Quattrocchi, e al presidente del Centro studi eoliani Antonio Saltalamacchia. Al convegno sono intervenuti  Franco Celona, Lello Cusimano, Angelo Di Rosa, Roberto La Galla, Giuseppe La Greca, Andrea Pruiti e Roberto Roselli. A concludere i lavori, coordinati dai Gran Maestri Aggiunti del Grande Oriente d’Italia Sergio Rosso e Santi Fedele,il Gran Maestro Stefano Bisi.
Domizio Torrigiani (1876-1932), avvocato, entrò in Massoneria nel 1896, nella Loggia Humanitas di Empoli. Diventò Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia nel 1922 e fu rieletto nel 1922 e nel 1925. Fu incarcerato e confinato dal regime fascista che lo liberò poco prima della morte.
Domizio Torrigiani (1876-1932), avvocato, entrò in Massoneria nel 1896, nella Loggia Humanitas di Empoli. Diventò Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia nel 1919 e fu rieletto nel 1922 e nel 1925. Fu incarcerato e confinato dal regime fascista che lo liberò poco prima della morte.
Chi era Domizio Torrigiani. Avvocato, nato a Lamporecchio, in provincia di Pistoia, il 19 luglio 1876, Domizio Torrigiani fu eletto per ben tre volte Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia: nel 1919, nel 1922 e  nel 1925. Rimase formalmente in carica fino al 30 agosto del 1932, data della sua morte, anche se il Grande Oriente viveva ormai in esilio, dopo lo scioglimento delle logge decretata dallo stesso Torrigiani il 22 novembre 1925 a seguito della votazione al Senato, due giorni prima, della legge definita “sulle associazioni segrete”. La legge del 26 novembre 1925 n. 2029 (dal titolo “Regolarizzazione delle attività delle associazioni, enti e istituti e dell’appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo Stato, dalle provincie, dai comuni e da istituti sottoposti per legge alla tutela dello Stato, delle provincie e dei comuni”) restringeva il diritto di associazione, sottoponeva le associazioni al controllo della polizia e adottava misure repressive più severe. Fa parte di quel complesso di norme (leggi e decreti) conosciute come “leggi fascistissime” che il governo di Mussolini varò tra il 1925 e il 1926 per eliminare ogni espressione di libertà e perciò anche la Massoneria. Il periodo della gran maestranza di Domizio Torrigiani fino alla caduta del regime fascista fu il più tragico della storia del Grande Oriente d’Italia. Torrigiani, per la sua tenace e sofferta lotta per la libertà, è ricordato come il ‘Gran Maestro martire’. (continua a leggere)
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