Di Douglas Swannie
A molti di voi sarà familiare la fiaba di Hansel e Gretel.
Faccio un riassunto della trama per chi non la conoscesse: vicino ad una foresta vive un taglialegna con sua moglie e due bambini, Hansel e Gretel. Muore la madre dei bambini e il taglialegna si risposa. È una famiglia molto povera, e a causa di una carestia, i due bambini escono per cercare del cibo. Ad essere precisi è la matrigna che suggerisce di portare i due bambini nella foresta e abbandonarli, ma i bambini sentono di nascosto questa atroce proposta, e quindi Hansel decide di raccogliere dei sassolini bianchi cosicché possano lasciare una traccia per ritornare a casa. Poiché egli riesce nel suo intento, i due bambini vengono riportati nuovamente nel bosco, ma portano con sé, questa volta, una fetta di pane, con cui marcano il sentiero lasciando cadere briciole lungo la strada. Tuttavia le briciole vengono mangiate dagli uccelli, e così i due bambini si perdono nella foresta. Dopo aver vagato per un po’, essi giungono, con l’aiuto di un uccello bianco che li guida (un meraviglioso simbolismo!), ad una piccola casa fatta di pan di zenzero e dolci, e Hansel ne stacca un pezzo per mangiarselo.
Improvvisamente la porta si apre e ne esce una vecchia che li invita a entrare. Li nutre con montagne di frittelle e frutta e poi li mette a letto. Quello che Hansel e Gretel non sanno è che la vecchia è una malvagia strega che li sta ingrassando così da poterli utilizzare nel suo piatto favorito: “bambini arrostiti”! I bambini vengono fatti prigionieri (Hansel è rinchiuso in una gabbia, mentre Gretel è ridotta in schiavitù) e la strega continua a dar da mangiare a Hansel, ma quando gli ordina di sporgere il suo dito attraverso le sbarre per vedere se sta ingrassando, Hansel imbroglia la strega mezza cieca sporgendo un osso secco al posto del suo dito. Infine, con una stratagemma, Gretel riesce a spingere la strega nel forno, preparato proprio per cuocere suo fratello, e a liberare Hansel. I due bambini trovano il tesoro della strega (una cascata di perle e pietre preziose), se ne riempiono le tasche e cercano di trovare la via di casa. Giungono ad una grande distesa di acqua, e un cigno bianco li fa traghettare: approdati dall’altra parte riconoscono la zona come i dintorni di casa loro, e qui arrivano con immensa gioia del loro padre, che li informa che la matrigna è morta nel frattempo (alcuni commentatori suggeriscono che la matrigna e la strega sono metaforicamente la stessa persona, perché la matrigna muore giusto quando i bambini uccidono la strega). E, come in tutte le fiabe, “vissero felici e contenti”.
Una grande storia di involuzione e di evoluzione!
La casa del taglialegna è il mondo spirituale o divino, da dove tutti veniamo e dove alla fine tutti ritorneremo. La presenza nella storia della matrigna – notare come nelle fiabe le matrigne sono sempre cattive – indica simbolicamente l’esistenza materiale, il corpo fisico, nel quale sono discesi l’anima (Gretel) e lo spirito umano (Hansel). NB Nell’antica simbologia l’anima (cioè la mente, che ha impressa l’immagine divina o spirituale della nostra creazione e della nostra perfettibilità) è sempre femminile, mentre il spirito (o forza della vita) è sempre maschile. In due punti del racconto si nota la presenza di un uccello bianco, un chiaro segno della guida divina (lo Spirito Santo).
La casa di pan di zenzero sembra così invitante, ma è come il Paese di Oz (nel libro Il Mago di Oz), cioè un mondo strano, pieno di colori, meraviglioso, eppure spaventoso, ma non è il mondo “reale”, non è la loro “vera” casa. In ogni caso, l'anima e lo spirito entrano nel corpo fisico (la casa di pan di zenzero), ma, come capita anche a noi, si rendono conto che è come una vera e propria casa-prigione, in cui possono accadere, e purtroppo accadono, cose molto malvage (del resto, non è così anche nella vita terrena?). Come Gretel, siamo incatenati in uno stato di schiavitù, e ciò è in larga parte dovuta alle nostre false identità, ai nostri falsi sé, che erroneamente pensiamo essere la “persona reale” di ognuno di noi. La strega rappresenta simbolicamente tutte quelle forze negative, che cercano di sopraffare, o addirittura distruggere, lo spirito umano (Hansel); cose come le dipendenze, le cattive abitudini, le ossessioni, le compulsioni, l’attaccamento e il desiderio di tutti i tipi. Si noti, inoltre, il simbolo della strega cieca che palpa un osso secco: ciò rappresenta tutte quelle forze negative che sono cieche al nostro vero spirito. Credo inoltre che l'osso secco simboleggi soprattutto quell’intellettualità arida, che non è mai capace di discernere o conoscere le verità spirituali. Abbraccio fermamente l'uso della ragione nella soluzione dei problemi umani, ma c'è qualcosa di terribilmente triste e inadeguato nella ragione e nell’intellettualità arida, senza saggezza spirituale.
Il fuoco nel forno rappresenta simbolicamente un evento o in momento speciale, in cui l'anima (Gretel) si risveglia --- e trova la libertà. Le ricchezze spirituali (simboleggiate dalle pietre preziose) sono alla nostra portata, ma prima dobbiamo attraversare la Grande Acqua (cioè la morte). L’anima e lo spirito alla fine vengono traghettate (il cigno bianco è uno psicopompo, come Hermes, Osiride, Lúg, Odino e Caronte), e sul lato opposto c'è …la Casa Eterna.
(Liberamente tratto e rielaborato da “Hansel and Gretel, or the story of you and me” di Ian Ellis-Jones)