Roma, (askanews) 2 marzo 2017 – Dopo che la Guardia di Finanza, su indicazione della Commissione Antimafia, ha sequestrato il server con l’elenco di tutti gli iscritti alle logge di Calabria e Sicilia delle associazioni massoniche, dal 1990 ad oggi, nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra mafie e massoneria, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, parla di un atto contro la legge che fa male alla democrazia: “La Commissione Antimafia ha fatto un atto contro la legge e ce ne dispiace perché si è voluto colpire una comunione massonica che ha più di 200 anni di vita e che è una palestra di educazione civica e di solidarietà. Ieri quando sono arrivati i finanzieri, stavo tornando da Norcia, dove i massoni del Grande Oriente d’Italia hanno donato l’impianto di illuminazione del campo sportivo della cittadina terremotata. È stato commesso un atto che fa male alla democrazia di questo Paese, visto che da sempre, dall’inizio di agosto scorso abbiamo dato ampia disponibilità di collaborazione e per vedere se c’erano infiltrazioni malavitose nelle file del Grande Oriente d’Italia e ho detto: date i nomi e vediamo se questi sono presenti negli elenchi della massoneria”. Il Gran Maestro promette che il loro collegio difensivo valuterà tutte le azioni da intraprendere per tutelare il Grande Oriente d’Italia. “Ma soprattutto per tutelare la libertà dei cittadini di associarsi, come previsto dall’articolo 18 della Costituzione e dall’articolo 2”. Per Bisi, “In Italia c’è l’abitudine di chiedere gli elenchi solo ai massoni”. “Ma è sbagliato demonizzare un’associazione una categoria di persone, vanno colpiti i reati, ma non vanno colpite delle associazioni”.
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