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lunedì 4 aprile 2016

Si è conclusa la Gran Loggia 2016. Due tavole rotonde e tanti eventi sul filo rosso de “I doveri dell’uomo, i diritti del mondo”


Gran Loggia 2016 programma

Logo del Grande Oriente d'Italia per i 70 anni della Repubblica Italiana
La Gran Loggia 2016, dedicata al tema “I doveri dell’uomo, i diritti del mondo” ha aperto  i battenti il primo aprile al Palacongressi di Rimini si è conclusa domenica mattina. Tanti i messaggi arrivati alla massima assise massonica, tra cui quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Momento clou, l’allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi.
L’Uomo ha diritto a tanti diritti ma ha anche l’immensa, ineludibile, universale responsabilità di garantire e applicare altrettanti necessari e inderogabili doveri verso gli altri esseri umani e verso la madre Terra. E’ questo il tema che è stato al centro della tavola rotonda dal titolo “I Futuri del mondo” che ha dato il via alla serie di eventi organizzati per la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, la massima assise massonica che ha aperto  i battenti il primo aprile al Palacongressi di Rimini e che è terminata nella mattinata del 3 aprile a e che ha avuto quest’anno come filo rosso “I doveri dell’uomo, i diritti del mondo”. Hanno partecipato al dibattito, moderato dal giornalista Angelo Di Rosa e concluso dal Gran Maestro Stefano Bisi, lo storico Marcello Flores D’Arcais, docente all’università di Siena e direttore del Master europeo di Diritti Umani e l’inviato del Tg3 Nico Piro che hanno parlato delle grandi emergenze che ci assediano, dal grande esodo delle popolazioni civili dai fronti di guerre sanguinose, ai pregiudizi che circondano l’accoglienza, allo scoglio impervio della diversità e dell’integrazione, all’inarrestabile propagarsi del fondamentalismo islamico, un mostro generato da sopraffazione, dalla miseria e dall’ ignoranza e che sta mettendo a dura prova l’Occidente e il mondo intero.
Nell’ambito degli eventi organizzati per lo storico anniversario del 2 giugno è stata inaugurata nella mattina del primo aprile la mostra “L’Aurora della Repubblica. La battaglia per il referendum attraverso la stampa e i manifesti a cura del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia.Taglio del nastro anche per un’altra esposizione, quella dedicata alle figure di Giuseppe Leti, che contribuì a ricostituire in esilio il Grande Oriente e di Ivan Mosca, l’artista e studioso di esoterismo e autore dei quaderni di simbologia massonica. Due personalità che rappresentano due momenti della storia di Palazzo Giustiniani, requisito al Grande Oriente dal Fascismo e mai restituito all’Istituzione che lo aveva regolarmente acquistato il 16 febbraio 1911. Una lunga vicenda che ancora non si è conclusa: oggi il Goi si sta battendo infatti per affermare il proprio diritto alla restituzione almeno di un piccolo spazio da adibire a museo. Alla storica sede del Grande Oriente d’Italia è stata dedicata anche una insolita drammatizzazione radiofonica intitolata “Il delitto di Palazzo Giustiniani” che ricostruisce l’assassinio di Achille Ballori avvenuto il 31 ottobre 1917 per mano di un folle, mandata in onda nel pomeriggio ad apertura del Tempio Maggiore.  Lo spazio espositivo del Palacongressi ha  ospitato anche un’altra mostra a cura di Andrea Speziali: “Massoneria Art Nouveau. Mito dell’Istituzione nell’arte al tempo della Belle Époque”, e di cui Alphonse Mucha, che promosse la rinascita della Libera Muratoria in Cecoslovacchia è stato uno dei rappresentanti più significativi e tra gli artisti più amati, che continua ad affascinare il grande pubblico. Molti gli appuntamenti dedicati ai libri. A dare il via al ciclo di presentazioni  nella Sala del Castello Due il volume “Il mito della Pasqua” a firma del Grande Oratore Claudio Bonvecchio. Tra gli altri volumi  “Passi sulla via iniziatica” di Emilio Servadio, presentato da Bonvecchio; “Ivan Mosca. L’uomo, l’artista, l’iniziato” presentato da Francesco Indraccolo; “La libera muratoria e il mistero dell’accettazione” di Matthew Scanlan, presentato da Fabrizio Forno; “Libertè Cherie. Una loggia massonica nel campo di concentramento di Esterwegen (1943-1944), presentato dal curatore Claudio Masini; “Il generale nero. Domenico Mondelli: bersagliere, aviatore e ardito, presentato dall’autore Mauro Valeri. Nella giornata di sabato 2 aprile in rassegna: “Grammatica dell’ascolto” di Giampiero Comolli, presentato da Marco Politi e Anna Foa con la partecipazione del Gran Maestro Stefano Bisi; “Francesco tra i lupi. Il segreto di una rivoluzione”, presentato dall’autore Marco Politi; “Giordano Bruno”, presentato dall’autrice Anna Foa; “Massoneria e irridentismo” di Luca Manenti, presentato da Carlo Ricotti; “In cerca di Ipazia”, presentato dall’autore Moreno Neri. La Biblioteca del Vascello, in trasferta a Rimini, ha ospitato anche la presentazione delle due riviste del Grande Oriente, “Massonicamente” e “Hiram”, che è stata completamente rinnovata sia nei contenuti che nella veste grafica.
Ma il momento più atteso è stato senz’altro l’allocuzione del Gran Maestro, che si è tenuta, dopo i lavori rituali e in apertura del tempio a tutti nel pomeriggio della prima giornata di lavori. L’evento è stato preceduto dalla messa in onda del radiodramma dedicato a Ballori e da un omaggio al grande Totò massone, di  cui l’attore Patrizio Rispo, protagonista della serie tv “Un posto al sole”, ha letto la celebre “A’ livella”. Tanti i messaggi arrivati alla Gran Loggia, tra cui quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha espresso a tutti i partecipanti i migliori auguri di buon lavoro tramite il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti; dal Presidente del Senato Pietro Grasso, dall’on. Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento; dall’on. Marianna Madia, Ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione; dal Sottosegretario alla Difesa, On. Domenico Rossi; dal Presidente della Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, On. Ettore Guglielmo Epifani; dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa; del Rettore dell’Università degli Studi di Messina, Professor Pietro Navarra; del Direttore Generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto; dal Presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliveri.
Ricco anche il programma della seconda giornata di lavori, nel corso della quale si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “La spiritualità che unisce” , alla quale sono intervenuti l’imam di Firenze Izzedine Elzir,  Luca Anziani, vice moderatore della Tavola Valdese , Arturo Diaconale, giornalista e consigliere di amministrazione della Rai, Anna Foa, storica, Marinella Perroni, teologa, Marco Politi, scrittore e giornalista e Claudio Verzegnassi,  che ha insegnato fisica teorica all’Università di Udine e ha lavorato al Cern e che è stato insignito dell’onorificenza Giordano Bruno.  Un concerto  dedicato a Johann Wolfgang Amadeus Mozart ha concluso la giornata del 2 aprile. Si sono esibiti il pianista Lorenzo Bavaj, che in tutto il mondo accompagna il tenore José Carreras, e il violinista Andrea Castagna, anche lui artista di fama internazionale.
L’Uomo ha diritto a tanti diritti ma ha anche l’immensa, ineludibile, universale responsabilità di garantire e applicare altrettanti necessari e inderogabili doveri verso gli altri esseri umani e verso la madre Terra. Sono in gioco i Futuri del Mondo, l’ecosistema, la stessa vita in tutte le sue forme sul pianeta. Il XX secolo è stata la culla dei diritti umani con la Dichiarazione del 1948, e dopo l’ultimo conflitto mondiale le costituzioni delle nazioni democratiche hanno codificato tanti diritti. Ma in parecchie zone del Globo essi non sono ancora in parte o del tutto garantiti. Tanti uomini, tante donne, tanti bambini sono ancora sotto il giogo del potere della ricchezza. Sono sfruttati, torturati, uccisi e non hanno ancora ottenuto quelle garanzie che l’Occidente e la cultura illuministica hanno apportato a beneficio dell’Umanità. In Africa come nelle favelas brasiliane come altrove nel mondo, la povertà, il diritto a una vita degna, a condizioni che non riducano l’Uomo a livelli quasi animaleschi, è una triste costante della vita quotidiana. E anche in Europa e nella nostra Italia le spire della crisi hanno fatto emergere la drammatica faglia della precarietà e dell’emarginazione. Ai nuovi poveri si aggiungono le bibliche ondate di rifugiati in cerca di diritti e di un futuro migliore. Ma oltre al rafforzamento e all’ampliamento dei diritti per tutti gli uomini, la nostra saggezza deve indirizzarsi più che mai verso la salvaguardia della nostra madre Terra che ci nutre e permette a tante specie di animarla. Le risorse non sono infinite e tutti noi abbiamo il dovere di garantire la rigenerazione delle bio-capacità. In una commovente lettera il capo indiano Capriolo Zoppo nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce, scrisse queste significative parole: “Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia.Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della  terra. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso”. È l’Uomo ad appartenere alla Terra. Il suo più grande dovere è rispettare la natura di Gaia come facevano gli antichi padri. La grande sfida umana del XXI secolo è questa. I Futuri del Mondo dipendono da tutti noi.
Il Gran Maestro Stefano Bisi
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