La loggia F. Filos di Trento ha ricordato Cesare Battisti, giustiziato fa a Trento come disertore dalle autorità austriache il 12 luglio 1916. Alla manifestazione, che si è tenuta il 13 giugno, è intervenuto il nipote Marco del patriota e politico irridentista italiano, che insieme al maestro venerabile dell’officina, Giuliano Rotunno, ne ha rievocato la figura, l’instancabile impegno, l’attività giornalistica, gli studi scientifici per far conoscere meglio la realtà geo-economica del Trentino, le battaglie contro l’ostilità degli ambienti conservatori nei suoi confronti.
Il professore Vincenzo Calì, già direttore del museo trentino del Risorgimento, ha tratteggiato l’azione politica svolta da Cesare Battisti, anche come deputato socialista al Parlamento di Vienna, per la difesa dell’autonomia e della libertà delle minoranze nazionali, e quindi per una riforma in senso federalista dell’Impero asburgico. E’ stato anche sottolineato come l’irredentismo di Cesare Battisti fosse legato ad una visione di modernizzazione e sviluppo economico-sociale in sintonia con quanto avveniva in Italia.
I legami tra la Massoneria e Cesare Battisti sono stati analizzati da Lucio La Verde. Premesso che non sono, fino ad oggi, disponibili documenti comprovanti la appartenenza diretta di Cesare Battisti alla Massoneria va però ricordato come, già dal 1919, fu costituita a Trento una loggia a lui intitolata. Loggia che riprese i suoi lavori nel 1945. In precedenti rievocazioni Cesare Battisti veniva definito come un fratello. In particolare, nel 1971, in uno scritto celebrativo di Roberto Ascarelli, già Gran Maestro Onorario della Massoneria italiana, Cesare Battisti viene più volte chiamato Fratello, sottolineando come “il suo modo di vivere – e il suo modo di morire – furono perfettamente aderenti ai dettami della Massoneria”. Un altro riferimento a Battisti massone compare in Rivista Massonica N. 7-9 Luglio-Settembre 1966 dove si riporta la notizia di una commemorazione del Fratello Cesare Battisti.
Il professore Vincenzo Calì, già direttore del museo trentino del Risorgimento, ha tratteggiato l’azione politica svolta da Cesare Battisti, anche come deputato socialista al Parlamento di Vienna, per la difesa dell’autonomia e della libertà delle minoranze nazionali, e quindi per una riforma in senso federalista dell’Impero asburgico. E’ stato anche sottolineato come l’irredentismo di Cesare Battisti fosse legato ad una visione di modernizzazione e sviluppo economico-sociale in sintonia con quanto avveniva in Italia.
I legami tra la Massoneria e Cesare Battisti sono stati analizzati da Lucio La Verde. Premesso che non sono, fino ad oggi, disponibili documenti comprovanti la appartenenza diretta di Cesare Battisti alla Massoneria va però ricordato come, già dal 1919, fu costituita a Trento una loggia a lui intitolata. Loggia che riprese i suoi lavori nel 1945. In precedenti rievocazioni Cesare Battisti veniva definito come un fratello. In particolare, nel 1971, in uno scritto celebrativo di Roberto Ascarelli, già Gran Maestro Onorario della Massoneria italiana, Cesare Battisti viene più volte chiamato Fratello, sottolineando come “il suo modo di vivere – e il suo modo di morire – furono perfettamente aderenti ai dettami della Massoneria”. Un altro riferimento a Battisti massone compare in Rivista Massonica N. 7-9 Luglio-Settembre 1966 dove si riporta la notizia di una commemorazione del Fratello Cesare Battisti.