Per il Solstizio d’Estate il Collegio circoscrizionale delle Marche ha in programma il 21 giugno una tornata congiunta organizzata dalle logge di Jesi. Sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi.
Sarà una tornata sotto le stelle nell’Abbazia di Sant’Elena a Serra San Quirico, nell’anconetano, con appuntamento alle ore 19,15. In caso di pioggia, i lavori rituali saranno al coperto. Durante la tornata Marco Rocchi, già maestro venerabile della Loggia Antonio Jorio (1042) di Pesaro, terrà una tavola sul “Simbolismo del Solstizio d’Estate”.
In previsione di un’alta affluenza, gli organizzatori richiedono che i partecipanti siano non oltre cinque per ogni loggia e che segnalino, compresi dignitari circoscrizionali e nazionali, la propria presenza entro il 17 giugno, al recapito del collegio sotto indicato, specificando nome, cognome, grado e loggia di appartenenza.
In chiusura è prevista un’agape fraterna (ore 22 circa) e per chi vorrà partecipare è necessaria la prenotazione (entro il 21 giugno)
Info e prenotazioni: Carlo Dezi 346 8218778; collegiocircoscrizionalemarche@gmail.com. Gli organizzatori specificano che, in caso di adesione, occorre convalidare l’accredito alla tornata e ritirare il voucher per l’agape prima dell’inizio dei lavori rituali.
L’Abbazia di Sant’Elena
Fondata nel 1005 da San Romualdo, Sant’ Elena divenne la più importante Abbazia benedettina della Vallesina sul piano politico, civile e sociale. Nel XII secolo vantava il possesso di circa 50 chiese e 10 edifici fra castelli e ville con tutti i beni annessi. Nel 1180 si unì all’Eremo di Camaldoli inserendosi nella congregazione Camaldolese. L’importanza dell’ Abbazia aumentò con il diritto dell’Abate di esercitare la giurisdizione civile e penale, incluso il diritto di vita e di morte. Il territorio che va dalla Gola della Rossa fino a Moie, compreso il Castello del Massaccio (ora Cupramontana) e quello di Antico presso San Marcello, era sotto la sua giurisdizione. La decadenza ebbe inizio nel XV secolo quando il papa Innocenzo VIII tolse l’Abbazia all’Ordine Camaldolese nominando un Abate Commendatario nella persona del cardinale Giovanni Colonna (Commendatario perché pur avendo tutti i poteri dell’Abate non era un monaco appartenente a un ordine e non era obbligato a risiedere nell’Abbazia). Il 6 Aprile 1816 il cardinale Colonna cedette in enfiteusi l’Abbazia con tutti i beni annessi alla famiglia Pianesi che affrancò in seguito a proprio favore l’enfiteusi divenendo così la legittima proprietaria.