Conoscere la STORIA è conoscere noi stessi, la nostra vita odierna.
San Bernardo da Clairvaux, dottore della Chiesa, grande immagine dell’epoca medioevale, fu il fondatore dell’Ordine Cistercense e fortissimo sostenitore dei Cavalieri del Tempio. Abbracciò e diede nuova immagine alla regola Benedettina, dove lo “hora et labora”, erano fondamento di perfetta armonia tra i monaci ed il Creato tutto, portando questo messaggio anche ai potenti del momento. Non piu’ una Chiesa di pochi eletti, ricca di orpelli e ricchezze, dove la politica ed il nepotismo sono la “REGOLA”, ma una Chiesa conciliante con la vera vita sociale di quest’epoca, fatta quindi per gli “umili per gli umili!”.
Ed è in questa sua visione e modo di vita, che sostiene ed accomuna ai suoi monaci, i Pauperes Milites, monaci guerrieri, che rimanendo difensori in terra santa, dei luoghi ove ha vissuto Cristo, divengono anche uomini di fede, a protezione ed aiuto dei pellegrini che si recano in Terrasanta.
Non solo soldati, Cavalieri, ma anche Monaci, con tutti gli obblighi di carità, castità, fratellenza ed umiltà che comporta questa qualifica. Come i monaci Cistercensi, bonificano i territori da loro occupati, creando canali di irrigazione, sfruttando la forza dell’acqua per costruire molini, frantoi ed altre macchine idrauliche, coltivando i terreni bonificati, a verdura e frutta, per uso proprio o come merce di scambio, così i Cavalieri del Tempio, riescono ad inserirsi in un tessuto sociale ben diverso della loro patria. Ed offrono anche protezione alle genti originarie, o che vivono in Terrasanta.
Ecco quindi nascere sotto la guida dei Templari, fortezze, castelli e borghi, dotati di quell’ingegnieria che crea un nuovo stile nell’architettura, specie quella fortificata. Così come i Monaci Cistercensi hanno creato lo stile denominato “gotico cistercense”, creando nuovi movimenti architettonici nelle abbazie, costruendo intorno ad esse, luoghi specifici, fatti per i comuni momenti di preghiera, come locali e costruzioni preposti per la cura della persona, infermerie, spezierie, ospedali e luoghi di risanamento, cosi’ l’Ordine del Tempio riparte nelle fortezze gli stessi spazi di accoglienza, sia per i monaci militari, sia per i pellegrini in transito che raggiungono Gerusalemme.Veri rifugi sia per il corpo che per lo spirito, speculari a quanto edificato dai Cistercensi in Europa.
A mio parere, sembra che siano gli stessi ingegnieri ed architetti, muratori e cavapietre, maestri lapicidei e costruttori delle macchine che occorrono a costruire grandi edifici, ma che si possono modificare anche in macchina da guerra.Quasi che un messaggio, un modo di fare e lavorare, sia passato in continuo tra queste due realtà monastiche. Uno scambio di idee e progetti, per portare la società tutta ad un miglioramento costante,per il bene di tutti, per la collettività. Tutto sempre piu’ a misura di “UOMO”, dove si privilegia proprio l’uomo con tutte le sue debolezze, ma anche con tutta la sua nobiltà.
Un modo di vita che ritroviamo sia in Terrasanta che in Europa, portata dall’affinità che lega i due Ordini, e che ha identici scopi. Pregare, che significa essere gruppo, essere un insieme di Fratelli, un corpo unico, formato da uomini che abbandonano una vita prettamente egoistica e materiale. Lavorare per loro stessi, ma anche per gli altri, apportando un miglioramento dello stato naturale delle cose, del Creato, un miglioramento che si riflette sul singolo, personale, e di riflesso per tutta la collettività.
Nel rispetto del Creato e dell’Uomo, nascono luoghi edificati per difendere e proteggere, in Europa, dove le abbazie, sono edifici complessi che formano borghi autosufficienti, come in Terrasanta, dove i Cavalieri del Tempio, ergono castelli, borghi e città fortificate, migliorando quanto già esisteva. Un grandioso sforzo architettonico ed edificativo accomuna i monaci Cistercensi e i Templari!
Ed è un movimento che investe globalmente tutto il mondo occidentale e il vicino oriente, che riscopre le antiche regole di costruzione, gelosamente conservate da gruppi di persone preposti alla cura di queste, non divulgate a tutti, in quanto preziose e destinate a chi solo abbia l’amore di custodirle, e di studiare nuovi metodi innovativi ed applicazioni nel campo delle costruzioni.
E’ un vero rifiorire dell’architettura, dove chi ci lavora sa che ne rimarra’ traccia indelebile nel tempo. Monaci Cistercensi e Cavalieri Templari, retti da un unico pensiero, tracciano, ed iniziano così una strada che porterà il mondo occidentale a quel momento storico, architettonico e culturale, che sarà il Rinascimento.
Un idea ulteriore accomuna questi due Ordini. Il rispetto per tutto il Creato.Ed essi si prodigano per abbellire e rispettare quanto li circonda ritornando a quanto voleva e predicava San Bernardo! Ritorniamo a questo splendido uomo. Bernardo sceglie con cura i luoghi dove erigere le sue abbazie, che sono sempre ben servite di corsi o sorgenti d’acqua, posti solitari, boscosi, luoghi che portano pace allo spirito e raccoglimento, ma che impegnano anche nella vita attiva di tutti i giorni i suoi monaci.Sembra un sacerdote dell’Antica religione, Bernardo, a mio parere un Druido, dove il rapporto del Creato è fondamento di vita e pensiero, non lasciando nulla al caso. Egli esalta la Spiritualità Cistercense, che, se supportata dal lavoro fisico, porta la giusta Armonia.Nello stesso tempo il Lavoro, porta il benessere nella vita di tutti i giorni, copre i fabbisogni naturali e corporali.
Cosi’ unendo Spiritualità e Lavoro, riesce a riunire sotto un unico modo d’agire, i monaci Cistercensi ed i Templari, dettandone non solo le regole, ma esaltando le loro gesta. Dall’umile monaco che raccoglie i frutti della terra da lui lavorata, al Templare che difende la Fede con le armi e con il suo corpo.Templari posti a difesa, come sempre, alla protezione degli umili, dei pellegrini, ed a tutti coloro che non sono preparati all’arte della guerra.
Bernardo, nei suoi scritti, giustificherà che i Templari potranno togliere la vita agli uomini definiti “malvagi”,e non sarà piu’ omicidio, bensì “malicidio”, ed ovunque compaia e prolifichi il male, questo deve essere annientato.Donerà così due spade all’ Ordine del Tempio, la prima reale per proteggere e proteggersi dalle offese del nemico, la seconda spirituale, una spada per difendere il personale spirito, la propria parte piu’ intima e profonda, dall’attacco che il Male puo’ sempre portare, quel nemico invisibile che puo’ trovare spazio per colpire la mente ed il cuore.
E similitudini pure nei colori. Il Bianco, il Nero. Il vestito bianco e la pazienza nera dei Cistercensi; gli stessi colori che identificano l’Ordine del Tempio, nelle loro vesti, perfino nelle coperte o lenzuola dove vanno a riposare, un lenzuolo dove giacere di colore bianco, un lenzuolo di colore nero per coprirsi.
Lo stendardo da battaglia, le vesti degli aiutanti, degli scudieri, dei sergenti Templari: l’abito bianco la sopraveste nera.
Un ulteriore similitudine è la venerazione, che accomuna ambedue gli Ordini, allaVergine Maria. San Bernardo la elegge a Luce del suo pensiero e della sua vita, da portare come esempio e conforto a tutti. Una rivalutazione dell’eterno Femminino? L’Alma Mater?
Come torna prepotente il Sacerdote dell’Antica Religione! Certamente per Bernardo da Clairvaux la VERGINE è la Madre di tutto e di tutti. Ecco, a mio parere, la mai dimenticata Iside, raffigurata già nelle figurazioni preistoriche come l’inizio del tutto, colei che dà la vita, che detiene il potere della vita: la donna nella sua bellezza, la femmina che accudisce ai suoi figli, ma anche che governa con la sua Saggezza la vita del Clan.
Un omaggio alla Donna, che nel parlato medioevale diventerà Madonna, Milady. Un omaggio al potere che dà la vita, che dà amore e protezione ai suoi figli, ai suoi compagni, custodito dalla donna, che per i Cavalieri del Tempio, diviene idealizzazione dell’amore puro cavallaresco, a cui tutto si cede, in modo casto, fino ad arrivare a donare la vita stessa. Come la abbazie Cistercensi sono sempre dedicate a Maria, tutte le Chiese ed i Templi e le varie costruzioni Templari portano il simbolo della Vergine, e pure nei sigilli compaiono le iniziali di Maria. Maria, la Vergine, colei che crea la vita, colei che da vita al Cristo, che cura e curerà i suoi figli nella vita di tutti i giorni, e li accoglierà con sé quando la vita cesserà. Ancora oggi i monaci Cistercensi alla fine dei salmi cantano in onore di Maria l’ultima preghiera, mantenendo viva una fede ed un fortissimo amore voluto da San Bernardo.
Così come i Templari, negli ultimi istanti della loro esistenza terrena, invocavano il suo nome, come aiuto e come prece per il loro passaggio ad una nuova vita, libera dalle miserie umane. Un continuo connubio lega questi monaci; monaci di pace e monaci di guerra, monaci costruttori, che vivono un esperienza reale di vita, fatta di fatica e sacrifici, dove tutto è convogliato per il bene della collettività, dove la fratellanza supera la consanguineità e trova quella solidarietà di gruppo e di intenti, per giungere a formare un mondo migliore.
Noi facciamo parte del Creato, donatoci dall’Essenza Divina. La nostra vita deve essere formata da questo pensiero, a mio parere, trovando il rispetto, per gli altri, ma anche per noi stessi. Dobbiamo far sì che l’alchimia del nostro vivere quotidiano diventi Alchimia di Spirito, una vera trasmutazione interna che puo’ portare solo, con continua ricerca, alla sublimazione della nostra essenza, avvicinando il nostro essere, il nostro cuore a chi ci ha dato vita ed intelletto, a chi ci ha donato questo intero Creato, e con la nostra anima ed il nostro cuore, Onorare con sommo rispetto questo grande dono. Piu’ ci avviciniamo alla Luce, piu’ riusciremo a capire la nostra funzione in questa vita, capiremo quanto è importante il confronto ed il non giudicare gli altri esseri viventi e rispetteremo così il nostro Stato d’essere
Fr. Hildebrand