SANREMO (may) A margine dell’evento celebrato al Casinò con l’incontro delle due osservanze massoniche per celebrare i 300 anni dall’ipotetica nascita della Massoneria, La Riviera ha realizzato una intervista esclusiva al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.
Ogni volta che si parla di Massoneria si scatenano sui giornali attenzioni, dietrologie, pruderie e sarcasmi. Quali “rimedi” Lei pensa sia opportuno mettere in atto da parte vostra per essere considerati diversamente dalla stampa e dai molti suoi lettori? “Un titolo con la parola Massoneria in Italia attira sempre l’attenzione e spesso viene utilizzato in modo gratuito ed arbitrario accostandolo a fatti e persone che poi nella maggior parte dei casi con la vera e regolare Massoneria non hanno nulla a che fare. Nell’Italia del pregiudizio, delle forti divisioni politiche e di coloro che vedono trame occulte dietro ogni angolo, fa comodo a tanti infilarci la Massoneria e riaprire la caccia alle streghe per fare passare in secondo piano i veri problemi che attanagliano la società. Devo anche dire, a onor del vero, che nella vicenda in corso con la Commissione Antimafia che ci ha richiesto gli elenchi degli iscritti, i quotidiani hanno preso una posizione di grande attenzione e di cautela. E sono stati diversi gli opinionisti che hanno preso posizione contro una richiesta ritenuta da noi inaccettabile perché viola il diritto alla privacy di tanti onesti cittadini, di tanti Liberi Muratori che hanno diritto ad associarsi in una grande Istituzione come il Grande Oriente d’Italia che non è segreta e persegue fini nobili e legali”.
Gli elenchi: E` vero che da sempre Voi li comunicate a tutte le Questure d’Italia? “Vorrei sfatare questa circostanza. Gli elenchi non vengono forniti alle Questure, non esiste alcun obbligo. Ma, per esempio, nel caso di Castelvetrano, la loggia Francisco Ferrer, li ha forniti spontaneamente perché ci erano stati richiesti. Anche se nessun fratello risulta indagato. Noi siamo per la legalità e ci battiamo perché trionfino i principi di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Rifiutiamo qualsiasi accostamento con fenomeni di malaffare che non ci appartengono”.
Nessuno si sogna di chiedere e rendere pubblico l’elenco degli iscritti all’Opus Dei, alle Chiese di varia denominazione, al Rotary, ai partiti politici etc… Come pensate di rispondere alla Bindi che vi ha chiesto l’elenco dei vostri iscritti? Perché tanta morbosa attenzione verso gli iscritti alla Massoneria? Se è vero che siete trasparenti e immacolati, perché non agite legalmente ogni volta che qualcuno vi addebita ingiustamente dei reati, apparentandovi addirittura con organizzazioni malavitose? “Veda l’Italia è proprio uno strano Paese. Chiedono gli elenchi a noi e dovremmo consegnarli non si sa bene perché, e non li chiedono ai partiti. In tutta Italia ogni giorno le cronache sono piene di inchieste e di indagati. Nessuno però si è sognato di chiederle eventualmente a loro. Io penso che bisogna maturare una coscienza ed essere equilibrati e non strumentalmente giustizialisti. O tutti, e dico tutti, i partiti, i sindacati, le organizzazioni religiose, filosofiche e di qualsiasi altra natura li consegnano, oppure non possono chiederli solo a noi. Alla Bindi ho già detto la nostra posizione ufficiale. Noi abbiamo collaborato sin dall’inizio ma con le vicende su cui indaga la Commissione non c’entriamo nulla. Quanto ad eventuali addebiti lesivi della nostra immagine siamo pronti a perseguire legalmente coloro che eventualmente diffameranno i fratelli del Grande Oriente d’Italia”.
Lei ha dichiarato al Corriere che oltre al Goi con oltre 23000 iscritti, in Italia ci sono almeno un’ottantina di altre micro-obbedienze massoniche. Sono gruppi autonomi? Conosciuti o no? Non è possibile un “mar-chio inequivocabile” che distingua la Massoneria Ufficiale dai gruppi spurii? “Guardi, è difficile fare un calcolo esatto di tutte quelle che Lei chiama micro-obbedienze o organizzazioni che si richiamano ai principi della Massoneria. Basta dare un’occhiata su Internet e scoprirà l’esistenza di centinaia di gruppi-logge dai nomi più disparati. La Massoneria regolare (Le ricordo che il Grande Oriente è nato nel 1805 ed è la più antica e regolare Obbedienza massonica presente in Italia) purtroppo non ha il copyright. Nessuno può impedire alle persone di comprare dei rituali e far nascere una Loggia di San Giovanni o una fantomatica Gran Loggia”.
I Vostri rapporti con la Chiesa Cattolica, negli ultimi 50 anni sono sempre stati altalenanti. Ora a che punto sono? “Guardi, non abbiamo rapporti ufficiali, anche se sin dal momento della mia elezione ho detto di ammirare l’azione di Papa Bergoglio che ha preso tante decisioni coraggiose dando al suo Magistero un’impronta pastorale forte. Così come ho apprezzato lo scorso anno l’articolo del Cardinale Gianfranco Ravasi sul Sole24ore che ha lasciato intravedere se non altro un auspicabile cambiamento di tendenza nei confronti della Massoneria. Io penso che il dialogo avvicini e crei ponti, pur restando diverse le strade e le visioni della Chiesa e della Libera Muratoria”.