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martedì 24 gennaio 2017

Massoneria? ‘chiedono gli elenchi, ma non per conoscerla’


Intervista a Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia: riservatezza, non segretezza


Stefano-Bisi


Che vuol dire essere un massone oggi? Quanto è facile essere ‘frainteso’, usando il virgolettato, naturalmente?
Non sempre solo e virgolettato. Devo dire che essere libero muratore è bello perché ti consente di poterti confrontare, all’interno della Loggia, con altre persone, che si chiamano ‘Fratelli’, che ti ascolteranno, non è una cosa da poco. Non mi pare che ci sia un’educazione all’ascolto soprattutto negli ultimi tempi. C’è una volontà di sopraffare quello che ti sta accanto anche con l’aggressione verbale. Come mai aumentano i fratelli del Grande Oriente d’Italia? Perché hanno capito che si trovano in un luogo dove ancora c’è una catena d’unione. Qualche giorno fa era a Bologna, presso la sede dei Lions, dove ho tenuto una conferenza sulla massoneria oggi, quali sono le problematiche. Anche lì ho parlato molto del caso Occhionero, come era naturale che accadesse. Alla fine della riunione cinque ragazzi (il più adulto aveva 33 anni) hanno chiesto come era possibile entrare nel Grande Oriente d’Italia. Questo vuol dire che esiste il desiderio di far parte di una comunità. Perché oggi le persone si sentono molto sole. C’è un individualismo forte che si subisce. La volontà di un uomo non è quella di essere solo.

Che tipo di Massoneria è quella dell’epoca 2.0, che rapporti avete con il mondo della rete?
La rete e le tecnologie moderne sono utili per favorire gli incontri ma dopo i rapporti tra le persone vanno consolidati. E’ uno strumento che va piegate alle esigenze della comunità. Noi abbiamo un sito internet molto aggiornato, abbiamo un profilo Twitter e Facebook. Sono molto frequentati ma serve il rapporto umano.

 C’è poca voglia di conoscere cosa si fa all’interno della massoneria?
C’è poca voglia conoscere. Bisogna avvicinarsi a questo mondo senza pregiudizi. Il problema è quando si parte da una posizione negativa e dal non ci si muove. Quando ho detto alla commissione Antimafia che noi siamo molto scrupolosi nell’ammettere ogni singolo fratello, chiediamo una documentazione completa. Non è un auto certificazione, come mi è stato chiesto. Un bussante (colui che chiede di entrare) viene sottoposto a controlli. Però, nel nostro caso, c’è la presunzione di colpevolezza, non d’innocenza. La corte Europea dei diritti dell’Uomo ha più volte emanato sentenze di condanna, nei confronti dei tribunali italiani, perché discriminavano. Siccome ci sentiamo tutti europeisti e fedeli alla Costituzione, bisognerebbe avere più rispetto verso la libera associazione. I parlamentari nel 2003 hanno approvato una legge, quella sulla Privacy, che comporta per enti, istituzioni, associazioni, l’applicazione di regole molto ferree. Questa legge esiste sempre non a seconda dei casi. L’appartenenza al Grande Oriente d’Italia è un dato sensibile. Chi vuol dire lo dice, chi non lo vuol dire non lo dice.

 Come vede la politica italiana? Che tipo di interesse c’è? 
Ogni massone è libero di fare politica come vuole, in quale partito vuole, non ci sono partiti che ci piacciono o partiti che non ci piacciono. Magari vorremmo da tutti ii partiti che ci fosse maggiore rispetto per una comunione massonica di 23mila fratelli che si chiama Grande Oriente d’Italia, che ha partecipato alla costruzione del Risorgimento, la costruzione della Repubblica. Dalla quale aspettiamo ancora un risarcimento perché nel 1907 il Grande Oriente d’Italia acquistò Palazzo Giustiniani, dove adesso ci sono gli uffici nel Senato. Il Fascismo con un’azione violento lo confiscò, la Repubblica, dopo la liberazione, ce lo ha restituito in parte.In seguito, adducendo il motivo che serviva tutto l’edificio, dopo un contenzioso giudiziale durato a lungo, nel 1991 abbiamo firmato un atto, una transazione. Noi ci toglievamo definitivamente da Palazzo Giustiniani, però ci dovevano concedere (all’interno del Palazzo) 120 mq per fare il museo della Massoneria. Al momento il Senato della Repubblica non ha dato attuazione a ciò. Tanto per parlare di legalità. Lì c’è la nostra storia. Nel 1917 un nostro fratello lì è stato ucciso, il Gran Maestro Eletto, Achille Vallori, da uno squilibrato. Questo fatto deve far riflettere coloro che attribuiscono alla Massoneria tutti i mali del mondo.

Massoneria, cyberspionaggio, cospirazioni internazionali etc… rientrate (senza volerlo) nell’era del complottismo?
Molto pericolo questo atteggiamento. Le menti squilibrate c’erano nel 1917 ma ci sono anche oggi. In due cittadine, che sono agli onori della cronaca, Castelvetrano e Campobello di Mazzara, sulle porte delle nostre case massoniche ci sono cartelli ben riconoscibili dove c’è scritto Grande Oriente d’Italia. Noi siamo pubblici, lasciateci fare le nostre riunioni, i nostri rituali coni grembiuli e i nostri guanti in pace. Quando raccontiamo, come alla Commissione Antimafia, che per noi è importante il grembiule e i guanti, sorridono se va bene, altrimenti sghignazzano. Noi facciamo attività pubbliche, e vorrei che si sottolineassero certe cose. Noi ci siamo mobilitati molto anche per il terremoto. Quando è uscita la notizia di Occhionero io ero qui e stavo mettendo a punto il progetto per costruire l’impianto d’illuminazione per l’impianto sportivo di Norcia per i ragazzi. Abbiamo fatto una raccolta tra i fratelli, e abbiamo raccolto una somma da destinare ai ragazzi delle zone terremotate. Allo stesso modo, ad esempio, ci comporteremo per il liceo musicale di Camerino, anche questo ormai inagibile. Non siamo migliori degli altri, siamo persone che hanno deciso di seguire delle regole che non sono in contrasto con la Costituzione e le leggi della Repubblica.